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21 Marzo 2025

Giornata mondiale dell’acqua, in Sardegna regna la sfiducia verso l'acqua potabile

Uno dei dati più critici riguarda le perdite degli acquedotti, che a livello nazionale superano il 42% del volume immesso in rete. In Sardegna, la situazione è altrettanto grave a causa di una rete idrica vecchia e poco efficiente

In occasione della Giornata mondiale dell'acqua, l'Istat ha diffuso un quadro allarmante sulla gestione delle risorse idriche in Italia, con un focus preoccupante sulla Sardegna. L’Isola, insieme a Sicilia e Calabria, è tra le regioni con i maggiori problemi legati alle infrastrutture idriche e alla qualità del servizio.

Uno dei dati più critici riguarda le perdite degli acquedotti, che a livello nazionale superano il 42% del volume immesso in rete. In Sardegna, la situazione è altrettanto grave a causa di una rete idrica vecchia e poco efficiente, con conseguenti sprechi e interruzioni frequenti del servizio.

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Le differenze nella gestione sono significative: i comuni che affidano il servizio a gestioni specializzate registrano perdite inferiori rispetto a quelli che operano in economia diretta. Tuttavia, il problema resta strutturale, con la necessità di ingenti investimenti per il rinnovo delle condutture.

Anche il sistema fognario presenta gravi criticità. A livello nazionale, oltre 6,6 milioni di italiani non sono allacciati alla rete pubblica e in 41 comuni italiani, il servizio è del tutto assente. La Sardegna, pur non avendo i numeri drammatici della Sicilia, soffre di una gestione frammentata.

Nei comuni sprovvisti di fognatura pubblica, i cittadini si affidano a sistemi autonomi di smaltimento, che però non garantiscono gli stessi standard di trattamento e aumentano il rischio di inquinamento ambientale.

Un altro aspetto critico riguarda la fiducia dei cittadini nell’acqua potabile. L’Istat rileva che nel 2024 il 28,7% delle famiglie italiane non si fida a bere l’acqua del rubinetto, ma in Sardegna questa percentuale sale al 48,2%, tra le più alte del Paese. Solo la Sicilia registra un livello di diffidenza maggiore (50%).

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Le cause di questa sfiducia sono diverse: episodi di contaminazione, qualità dell’acqua non sempre costante e una percezione negativa alimentata da anni di problemi nella gestione delle reti. Questo porta molte famiglie a ricorrere all’acqua in bottiglia, con un impatto economico e ambientale significativo.

 

 

 

@Redazione Sintony News