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12 Marzo 2025

Processo Maradona: accuse pesanti e immagini scioccanti nella prima udienza

Durante la prima udienza, il procuratore Patricio Ferrari ha mostrato un’immagine scioccante delle condizioni in cui si trovava l’ex campione argentino al momento del decesso, avvenuto il 25 ottobre 2020

Il processo per la morte di Diego Armando Maradona si è aperto con un impatto fortissimo. Durante la prima udienza, il procuratore Patricio Ferrari ha mostrato un’immagine scioccante delle condizioni in cui si trovava l’ex campione argentino al momento del decesso, avvenuto il 25 ottobre 2020.

"È così che Maradona è morto", ha dichiarato Ferrari davanti al Tribunale Penale di San Isidro, lasciando sgomenti i presenti.

Maradona medical team on trial four years after football icon's death

L’accusa punta il dito contro le condizioni in cui Maradona è stato costretto a vivere negli ultimi giorni della sua vita. Il procuratore ha denunciato che l’ex calciatore fu trasferito nella sua casa nel quartiere privato di San Andrés Tigre, dopo l'operazione per un ematoma subdurale eseguita dal neurochirurgo Leopoldo Luque, il principale imputato del processo, senza essere lucido e in grado di prendere decisioni sulla propria salute.

"La riabilitazione clinica e il ricovero domiciliare sono stati disastrosi", ha affermato Ferrari, descrivendo la casa come un “teatro dell’orrore” dove nessuno degli operatori sanitari avrebbe fatto il proprio dovere per garantire cure adeguate. "Nessun protocollo, nessuna organizzazione. Era tutto improvvisato".

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Sotto accusa ci sono otto professionisti della salute, che secondo la Procura hanno contribuito a una "tragedia evitabile". Tra loro Leopoldo Luque, neurochirurgo e medico personale di Maradona, Agustina Cosachov, psichiatra, Carlos Díaz, psicologo, Nancy Forlini, coordinatrice medica, Pedro Spagna, responsabile dell’assistenza infermieristica, Mariano Perroni, coordinatore degli infermieri e Ricardo Almirón e Gisela Madrid, infermieri

Secondo l’accusa, i medici avrebbero agito con superficialità e negligenza. Un dettaglio inquietante emerso in aula riguarda la gestione dei documenti sanitari di Maradona: Luque conservava la cartella clinica su fogli singoli appoggiati su un camino di casa sua, mentre Cosachov e Díaz prescrivevano farmaci basandosi su un foglio attaccato al frigorifero della casa di Tigre.

A peggiorare il quadro, il messaggio inviato la notte prima della morte di Maradona, che evidenziava le sue condizioni critiche: “Leíto, ha gli occhi come una tetta, e questo con la luce spenta. Non voglio nemmeno vederlo con la luce accesa”.

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A rincarare la dose è stato Fernando Burlando, avvocato delle figlie di Maradona, Dalma e Giannina, che ha parlato di omicidio. "Quello che hanno fatto è stato un crimine. Lo hanno ricoverato in un posto inadeguato, senza alcuna assistenza, ingannando la famiglia. Lo hanno lasciato all’abbandono, in balia di persone che hanno fatto di tutto, tranne che prendersi cura di lui".

Il processo, che si preannuncia lungo e ricco di rivelazioni sconvolgenti, potrebbe durare fino a cinque mesi, con oltre 100 testimoni chiamati a deporre. Il tribunale dovrà stabilire se la sua morte fu davvero il tragico epilogo di una gestione sanitaria scellerata o qualcosa di ancora più grave.

 

 

@Redazione Sintony News