Il Comune di Nuoro ha dichiarato lo stato di calamità naturale a causa della grave crisi idrica che sta interessando il territorio, con il razionamento dell'acqua in programma a giorni alterni dal 27 gennaio. La carenza d'acqua negli invasi di Olai e Govossai, principali riserve per i comuni interessati, ha portato il gestore Abbanoa a comunicare misure drastiche per far fronte alla scarsità della risorsa idrica, stimata sufficiente per soli quattro mesi senza piogge e senza restrizioni.
L'acquedotto di Jann'e Ferru serve i seguenti comuni che saranno soggetti a chiusure dell'erogazione idrica a giorni alternati: Nuoro, Bolotana, Fonni, Gavoi, Lei, Lodine, Mamoiada, Ollolai, Oniferi, Orgosolo, Orani, Orotelli, Ottana, Sarule e Silanus.
Dorgali e Oliena saranno escluse dalle restrizioni, grazie all'alimentazione diretta dalla sorgente di Su Gologone. E tra gli interventi pianificati c’è il sistema di pompaggio che sta già trasferendo l'acqua dal lago Govossai al potabilizzatore di Jann'e Ferru e la realizzazione di una presa con zattera a Olai per accedere alle riserve d'acqua sotto il livello attuale.
Il Comune di Nuoro sta valutando i costi per interventi strutturali e misure emergenziali per minimizzare i disagi alla popolazione ed è possibile che vengano chiuse scuole ed edifici pubblici in caso di aggravamento della situazione.
Ora con solo 4 milioni di metri cubi disponibili tra i due invasi, l'allerta è a "livello di pericolo". Le autorità monitorano continuamente gli sviluppi, sperando in un miglioramento grazie alle precipitazioni previste nei prossimi giorni.
@Redazione Sintony News