La campagna pubblicitaria di Pakistan International Airlines (PIA), pensata per celebrare il ritorno nei cieli europei dopo quattro anni di interdizione, ha suscitato una valanga di critiche e polemiche sui social media e nella comunità internazionale.

La scelta di rappresentare un aereo che punta verso la Tour Eiffel, accompagnato dallo slogan "Paris, we're coming today," ha inevitabilmente evocato memorie dolorose degli attentati dell'11 settembre 2001. Questo errore di comunicazione è stato percepito da molti come una mancanza di sensibilità e di consapevolezza storica.

Molti utenti hanno trovato l'immagine inquietante e inappropriata, con alcuni che hanno scherzosamente suggerito di inviare i propri curriculum per rimpiazzare il team marketing della compagnia. 

Il primo ministro pakistano, Shehbaz Sharif, ha ordinato un'indagine sulla vicenda, mentre il vice primo ministro, Ishaq Dar, ha espresso apertamente il suo disappunto, secondo quanto riportato da Geo News. Il giornalista pakistano Omar Quraishi ha sottolineato come la direzione di PIA avrebbe dovuto prevedere le implicazioni negative di una simile campagna.

L'attentato dell'11 settembre ha segnato profondamente la percezione globale del terrorismo e delle sue implicazioni. Per il Pakistan, il legame con gli eventi è particolarmente delicato, dato che figure centrali come Khalid Sheikh Mohammad, considerato l'architetto degli attacchi, e Osama bin Laden sono stati catturati o uccisi nel Paese. Questo rende la scelta di una campagna pubblicitaria così ambigua ancora più sorprendente.

PIA ha un passato segnato da controversie come la campagna del 1979. Anche allora un'immagine mostrava un jet con l'ombra sulle Torri Gemelle, scatenando polemiche simili.

Il sacrificio della capra nel 2017: per "scacciare la cattiva sorte" dopo un disastro aereo, il personale sacrificò un animale, attirando scherni e critiche.

E ancora la richiesta di dimagrimento del personale nel 2019: la compagnia obbligò il personale di volo a perdere peso, pena il licenziamento.

Ma anche falsificazione di esami: nel 2020, fu scoperto che un terzo dei piloti aveva falsificato le credenziali di volo, portando al bando della compagnia dai cieli europei.

Al momento, la compagnia non ha rilasciato commenti ufficiali.

@Redazione Sintony News