Elmas – In un’atmosfera di dolore e commozione, la comunità di Elmas si è stretta per l’ultimo saluto a Francesca Deidda, uccisa brutalmente dal marito Igor Sollai.
Il funerale, celebrato dall’arcivescovo Giuseppe Baturi, ha toccato profondamente i presenti con parole che hanno fatto risuonare il peso del tradimento e della perdita.
L’omelia dell’arcivescovo
Durante l’omelia, l’arcivescovo Baturi ha paragonato la tragica fine di Francesca al sacrificio di Cristo, ricordando come anche Gesù fu tradito da una persona fidata. «Francesca, come Gesù, è stata tradita da chi amava, e come Lui ha sofferto l’ingiustizia di chi avrebbe dovuto proteggerla e invece le ha tolto la vita», ha detto il prelato. Un parallelo che ha suscitato profonda riflessione, accentuando il dolore di una comunità sconvolta dalla tragedia.
Il messaggio delle colleghe
Il momento più straziante è stato il ricordo letto da una collega di Francesca, un messaggio collettivo scritto da chi ha condiviso con lei anni di lavoro e amicizia. Le parole hanno dipinto il ritratto di una donna dedita, gentile e sempre pronta ad aiutare gli altri.
«Franci, a marzo sarebbero stati 11 anni dal nostro primo incontro. Sei sempre stata la più brava, precisa, puntuale e presente. Mai una parola fuori posto, sempre educata e gentile. Non dimenticheremo mai il tuo sorriso, né quel momento in cui, per la prima volta, ti abbiamo sentito dire una parolaccia: un momento raro che ci ha fatto ridere insieme, perché anche in quello eri speciale», ha detto la collega, con la voce rotta dall’emozione.
Le colleghe, che hanno giocato un ruolo decisivo nel contribuire alle indagini sulla scomparsa di Francesca, hanno promesso di continuare a credere nella giustizia, sia divina che terrena. «Ti vogliamo bene, Franci. Per noi sarai sempre la nostra amata collega».
Il dolore dei familiari
Il fratello di Francesca è stato sostenuto da amici e parenti, visibilmente distrutti dalla tragedia. Mentre i genitori di Igor Sollai e altri parenti dell’uomo hanno assistito al funerale dall’esterno della chiesa, una scelta che riflette la tensione e il peso della situazione.
Un addio che scuote una comunità
La storia di Francesca Deidda ha lasciato un segno profondo non solo tra chi la conosceva, ma in tutta la comunità. La sua morte rappresenta l’ennesima vittima di violenza domestica, una ferita che richiede giustizia e riflessione per evitare che simili tragedie si ripetano.
Le parole di chi l’ha amata, lavorato con lei e combattuto per far emergere la verità, restano un monito e un ricordo di una donna che continuerà a vivere nel cuore di chi le ha voluto bene.
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