L'indagine di Altroconsumo sulla percezione dei cittadini riguardo al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) evidenzia un quadro critico e in progressivo peggioramento, con problemi strutturali e gestionali che influiscono negativamente sull'efficienza e sull'accessibilità dei servizi. Il problema maggiore sono le liste d’attesa: l’80% di insoddisfatti per le visite specialistiche, un dato aumentato del 19% rispetto al 2019.
E la lunghezza delle liste d'attesa rappresenta una delle principali barriere all'accesso tempestivo alle cure. Mentre per quanto riguarda l’assistenza domiciliare solo il 14% dei cittadini è soddisfatto di questi servizi, segnalando una carenza significativa in un settore cruciale per anziani e pazienti fragili.
Bocciati anche i Pronto Soccorso: il 39% degli utenti è insoddisfatto, principalmente per lunghe attese prima dell'assistenza e scarsa igiene e comfort delle sale d'attesa. Il 64% dei casi trattati riguarda codici bianchi o verdi, sintomo di un’assistenza territoriale insufficiente che sovraccarica le strutture d'emergenza.
Giudizio positivo invece per i medici di base: pur rimanendo il presidio più apprezzato, il giudizio positivo cala al 55%, con solo il 39% dei pazienti che riesce a ottenere un appuntamento nello stesso giorno o in quello successivo (contro il 65% del 2019).
Le Regioni del Sud risultano maggiormente penalizzate, in particolare la Sardegna (41/100), Abruzzo (44/100) e Basilicata (45/100) che ottengono i punteggi più bassi. Regioni invece come Emilia-Romagna (61/100), Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Veneto si attestano su livelli relativamente migliori, ma comunque modesti. L’Italia in generale si colloca sotto la media europea per spesa sanitaria pro capite, con un finanziamento pubblico inadeguato rispetto alle esigenze crescenti della popolazione.
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