La Sardegna si distingue come la prima regione italiana a recepire il decreto del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) sulle aree idonee per ospitare impianti di energia rinnovabile. Nonostante le polemiche e le tensioni, il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge con 35 voti favorevoli e 14 contrari, segnando un passo importante nella pianificazione territoriale per la transizione energetica.
Il decreto Mase, firmato dal ministro Pichetto il 12 giugno 2024, fornisce le linee guida nazionali per definire le aree idonee alla realizzazione di impianti rinnovabili, recependo gli obiettivi fissati dal governo Draghi nel 2021.
Tuttavia, il decreto è stato parzialmente sospeso dal Consiglio di Stato a seguito di ricorsi da parte di alcune società del settore. La legge sarda, promossa dalla presidente della Regione Alessandra Todde, punta a regolamentare l'installazione degli impianti, tutelando aree di particolare interesse culturale, ambientale e paesaggistico.
Punti Chiave della Legge: Individuazione di aree idonee e non idonee per gli impianti di energia rinnovabile, basandosi su criteri di tutela del territorio, protezione di beni culturali, foreste e paesaggi sensibili e nasce da un dialogo con amministrazioni locali, sindaci e comitati territoriali.
La presidente Todde ha sottolineato l’importanza del provvedimento:"Per una volta non siamo fanalino di coda, ma possiamo mostrare agli altri come si pianifica il territorio".
Ha ribadito l’impegno a evitare che il territorio sardo diventi un’area industriale senza controllo, dichiarando:"Non siamo quelli dei no, ma vogliamo dare delle regole".
Todde ha anche risposto alle critiche, affermando che il provvedimento è stato oggetto di un ampio confronto, anche se alcuni attori hanno preferito evitare il dialogo.
Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha definito il ddl "fragile e contraddittorio", sostenendo che:"La legge tenta di frenare ciò che il decreto Draghi voleva accelerare".
L’opposizione ha votato compatta contro il disegno di legge, ritenendo probabile che venga impugnato.
Intanto i comitati territoriali hanno manifestato fuori dal Consiglio regionale, criticando il provvedimento come favorevole alla "speculazione energetica" delle multinazionali.
Todde ha replicato che le pale eoliche non sono un fenomeno recente e che è stata strumentalizzata la paura della popolazione.
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