La Sardegna emerge dal nuovo rapporto Svimez sulle economie del Sud Italia con uno scenario preoccupante, caratterizzato da sfide demografiche, industriali e accademiche. A sottolineare la gravità della situazione è il deputato del Pd Silvio Lai, che ha commentato i dati mettendo in evidenza tre punti chiave: aumento del PIL reale (l’Isola è al terzultimo posto tra le regioni del Mezzogiorno), desertificazione universitaria (le città sarde sono particolarmente vulnerabili, con un sistema accademico messo a rischio dalla crisi demografica e dalla mancanza di attrattività) e crisi demografica: entro il 2035, la popolazione di bambini in Sardegna potrebbe ridursi del 36%, rispetto al 22% medio italiano. Questo calo avrà effetti estremi sul sistema scolastico e universitario, oltre che sui costi sociali.

Secondo Lai, molti di questi problemi trovano una causa o un aggravante nell’insularità, che amplifica le difficoltà legate ai costi energetici e logistici, rendendo il tessuto industriale più fragile rispetto ad altre regioni del Sud.

"È necessario un intervento straordinario del Governo" – sostiene l’esponente dem – "che individui una strategia e impegni concreti per colmare questo divario. Non bastano risorse di spesa corrente: serve un progetto complessivo e strategico, con opere e scelte capaci di portare cambiamento e sviluppo per i sardi."

Se non affrontata, la crisi demografica rischia di avere conseguenze a lungo termine su tutti i settori, dall’istruzione all’economia. La riduzione della popolazione giovanile e la desertificazione universitaria potrebbero impoverire ulteriormente il capitale umano della Sardegna, rendendo più difficile attrarre investimenti e rilanciare l’economia.

Silvio Lai chiude il suo intervento ribadendo l’urgenza di un piano condiviso tra le istituzioni regionali e nazionali, per affrontare queste sfide strutturali e garantire un futuro sostenibile all’Isola.

@Redazione Sintony News