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26 Novembre 2024

Manovra, fringe benefit esentasse per chi si trasferisce a 100km per lavoro

La Manovra 2025 punta a incentivare la mobilità lavorativa e a offrire vantaggi fiscali mirati sia per i dipendenti che per le aziende

La Manovra 2025 proposta dal governo Meloni introduce modifiche significative ai fringe benefit, puntando a incentivare la mobilità lavorativa e a offrire vantaggi fiscali mirati sia per i dipendenti che per le aziende. Ecco le principali novità:

Per i dipendenti a tempo indeterminato che decidono di trasferire la residenza a oltre 100 chilometri dalla precedente abitazione è prevista un’esenzione fiscale per somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro. Il limite massimo del beneficio è fissato a 5.000 euro annui, applicabile ai costi di locazione e manutenzione dell’abitazione. Il beneficio vale per i primi due anni dalla stipula del contratto.

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L’obiettivo è quello di ridurre il divario tra domanda e offerta di lavoro, soprattutto in aree dove le competenze richieste dalle aziende scarseggiano.

Per il periodo 2025-2027, sono stati definiti nuovi limiti di esenzione fiscale: 1.000 euro annui per i lavoratori in generale e 2.000 euro annui per i lavoratori con figli fiscalmente a carico (compresi figli adottivi o affidati).

Queste somme si applicano ai beni, servizi o rimborsi aziendali per utenze domestiche (acqua, luce, gas) e canoni d’affitto o interessi sul mutuo dell’abitazione principale.

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Regole di accesso ai benefici. I dipendenti con figli a carico devono dichiarare il proprio diritto, indicando il codice fiscale dei figli al datore di lavoro. Le aziende devono informare le rappresentanze sindacali unitarie, se presenti. E per ottenere i rimborsi relativi a utenze, il dipendente deve dimostrare che le spese riguardano immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti sulla base di un titolo idoneo.

Ma non sono inclusi i casi in cui il lavoratore appoggi occasionalmente la propria residenza presso parenti o amici. Il beneficio è riservato a situazioni documentate e verificabili.

I fringe benefit rappresentano una componente chiave del welfare aziendale, offrendo vantaggi extra rispetto alla retribuzione base. Possono includere: auto aziendali, buoni pasto, telefoni, tablet e PC, assicurazioni sanitarie, voucher per coprire costi di alloggi, asili aziendali o acquisto di beni e servizi e rimborsi per utenze e locazioni.

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Sono destinati esclusivamente ai lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che privato, escludendo i lavoratori autonomi.

Le nuove misure mirano quindi a promuovere una maggiore mobilità tra i lavoratori, rispondendo alle esigenze di settori che faticano a reperire personale qualificato. E alleggerire il carico fiscale delle famiglie, soprattutto quelle con figli a carico, sostenendo le spese legate all’abitazione e ai consumi domestici.

La combinazione di incentivi alla mobilità e soglie di esenzione più ampie potrebbe favorire la ripresa economica e migliorare il bilanciamento tra esigenze aziendali e benessere dei lavoratori.

 

 

@Redazione Sintony News