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21 Novembre 2024

Selargius, sgombero del presidio del Tyrrhenian Link

La protesta, nata lo scorso luglio per impedire il passaggio delle ruspe su terreni espropriati per la posa del cavidotto elettrico di Terna, ha portato a uno sgombero forzato ordinato dal Tribunale di Cagliari

La "Rivolta degli ulivi" contro il progetto del Tyrrhenian Link a Selargius, Sardegna, ha vissuto ieri una giornata di alta tensione.

La protesta, nata lo scorso luglio per impedire il passaggio delle ruspe su terreni espropriati per la posa del cavidotto elettrico di Terna, ha portato a uno sgombero forzato ordinato dal Tribunale di Cagliari. All'alba, una quarantina di agenti hanno sgomberato il presidio di Sa Barracca de su Padru, attivo da mesi e occupato da manifestanti che si opponevano all'esproprio di terreni agricoli.

Il provvedimento è stato eseguito a seguito di un'indagine che ipotizza reati di occupazione arbitraria di terreni, violenza privata e danneggiamento.

Selargius: le forze dell'ordine sgomberano il Presidio contro il Tyrrhenian  Link. Melis “Aiutateci!” - Ajò Noas

Il progetto Tyrrhenian Link. Il cavo elettrico, considerato una infrastruttura nazionale strategica, collegherà la Sardegna alla penisola italiana, con finanziamenti europei per 1,9 miliardi di euro.

L'opera ha suscitato critiche per l'impatto ambientale, in particolare per l'esproprio di uliveti e il rischio per il territorio circostante.

Le accuse. Secondo la Procura, i manifestanti avrebbero organizzato un "presidio di resistenza permanente", bloccando i lavori attraverso picchetti, blocchi stradali e – presumibilmente – danneggiamenti al cantiere.

Otto persone sono state identificate e hanno ricevuto notifiche di sequestro. Nel pomeriggio, una trentina di attivisti ha bloccato la Statale 387 con un sit-in. La tensione è salita quando le forze dell'ordine, in assetto antisommossa, hanno minacciato l’uso degli idranti.

Le fasi dello sgombero a Selargius

Gli scontri fisici sono stati evitati, ma la situazione resta critica. Gli operai intanto hanno iniziato a espiantare le centinaia di ulivi piantati dai manifestanti come atto simbolico di resistenza.

La protesta del movimento No Tyrrhenian Link si inserisce in un più ampio dibattito sull'equilibrio tra sviluppo energetico e tutela ambientale. Mentre Terna sostiene che il progetto sia essenziale per la transizione ecologica e per garantire la sicurezza energetica, i manifestanti denunciano una gestione aggressiva e poco rispettosa del territorio.

Gli avvocati del movimento hanno annunciato che si opporranno al sequestro e continueranno a tutelare i diritti dei cittadini coinvolti. 

 

 

 

@Redazione Sintony News