Il problema delle truffe telefoniche legate al telemarketing selvaggio è sempre più preoccupante, con tecniche sofisticate che sfruttano le vulnerabilità tecnologiche e psicologiche dei consumatori. Questo fenomeno non si limita più a semplici chiamate invasive, ma comprende un ampio ventaglio di raggiri, come Cli-spoofing: manipolazione del numero chiamante per ingannare l’utente sull’identità del chiamante. O ancora Stuffing: furto di dati personali, spesso utilizzati in modo illecito.
Ma anche la sostituzione di persona: chiamate in cui i truffatori si fingono enti ufficiali come l’Arera o associazioni dei consumatori.
Le truffe più comuni includono comunicazione di guasti inesistenti a centraline o tubature, segnalazioni di errori in bolletta con richieste di nuovi contratti, millantare rimborsi o cambi contrattuali per correggere dati anagrafici.
Il Registro delle opposizioni, introdotto per proteggere i cittadini, si è rivelato inefficace contro le chiamate illegali, poiché non copre i consensi dati successivamente.
Non previene le chiamate con numeri falsi o dall’estero, e richiede iscrizioni frequenti per essere realmente utile.
Per questi motivi il governo e le autorità stanno lavorando a nuove misure per contrastare il fenomeno, tra cui il potenziamento dell'Antitrust con sanzioni più severe.
L’adozione di protocolli informatici certificati per garantire l’autenticità dei numeri, l’implementazione obbligatoria del prefisso unico per le chiamate commerciali e il ritorno al sistema "opt-in", che richiede un consenso preventivo esplicito per essere contattati.
Raccomandazioni per i consumatori. Per tutelarsi, gli utenti possono iscriversi al Registro delle opposizioni e aggiornare frequentemente l’iscrizione, evitare di condividere dati personali al telefono, segnalare numeri sospetti alle autorità competenti.
@Redazione Sintony News