Circa 50.000 biglietti per la tanto attesa reunion degli Oasis, previsti per i concerti dell’estate prossima, saranno rimessi in vendita. L’annullamento di questi biglietti si è reso necessario a causa dei prezzi esorbitanti imposti da alcuni rivenditori online, che avevano provocato un’ondata di indignazione e un’indagine delle autorità britanniche sulla tutela dei consumatori.
La storica band britannica, con i fratelli Gallagher riuniti sul palco per la prima volta dal 2009, partirà il 4 luglio 2025 con un concerto a Cardiff, per poi esibirsi a Manchester, Londra, Edimburgo e Dublino, prima di spostarsi in America, Giappone e Messico. Una reunion che ha infiammato i fan di tutto il mondo, portando a una vera e propria corsa all’acquisto dei biglietti e, parallelamente, alla nascita di un mercato parallelo di rivendite a prezzi gonfiati.
In Regno Unito, la rivendita dei biglietti è consentita a patto che questi siano stati acquistati legittimamente, ma le leggi in vigore, seppur a tutela dei consumatori, non hanno impedito fenomeni di speculazione. La situazione è sfuggita di mano, con casi eclatanti come quello di un commerciante delle Hawaii, che ha rivenduto biglietti per gli Oasis a 953 euro ciascuno, o offerte astronomiche su siti di secondary ticketing come Viagogo, dove un singolo biglietto è stato messo in vendita a 13.225 euro, e StubHub, dove si è toccata l’incredibile cifra di 1.243.000 euro.
Ticketmaster ha dichiarato di aver bloccato 250 milioni di tentativi sospetti di acquisto durante la vendita dei biglietti per il tour degli Oasis, mentre Live Nation e SJM hanno confermato che continueranno a monitorare le rivendite sui siti secondari, collaborando con le forze dell’ordine per contrastare le irregolarità.
Il problema dei prezzi gonfiati non è limitato al mercato europeo. Di fronte alle proteste e alle difficoltà incontrate dai fan nel Regno Unito e in Irlanda, la band ha deciso di eliminare il meccanismo dei prezzi dinamici per le tappe americane del tour, rinunciando così a un sistema che aumenta il costo dei biglietti nei periodi di alta domanda. Inizialmente, i prezzi nominali nel Regno Unito partivano da 180 euro, ma, con il meccanismo del prezzo dinamico, alcuni ticket hanno raggiunto cifre superiori ai 400 euro, scatenando una forte reazione negativa da parte dei fan.
La pressione mediatica e il malcontento del pubblico hanno infine spinto l’autorità di regolamentazione della concorrenza del Regno Unito ad aprire un’indagine su Ticketmaster, per verificare possibili violazioni delle normative a tutela dei consumatori.
Il ritorno sul palco degli Oasis si preannuncia quindi non solo come un evento musicale epocale, ma anche come un test importante per il mercato dei biglietti online, spingendo il settore a interrogarsi su soluzioni che possano davvero proteggere i fan dagli abusi di prezzo.
@Redazione Sintony News