Sardegna zona rossa, questa volta per il rischio di morte sui luoghi di lavoro. È ciò che emerge dall'ultimo report dell'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, che evidenzia come l'Isola, insieme a Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige, Puglia, Calabria e Umbria, si trovi in una situazione particolarmente critica.
I numeri sono allarmanti: 5 vittime registrate in Sardegna dall'inizio dell'anno, per un'incidenza di 8,7 infortuni mortali ogni milione di occupati, contro una media nazionale di 6,4.
Mentre sono 191 le vittime sul lavoro in Italia nel primo trimestre del 2024, di cui 151 in occasione di lavoro e 40 in itinere. 28 le vittime in Lombardia, la regione con il maggior numero di incidenti mortali sul lavoro.
Costruzioni il settore più colpito, con 25 decessi, seguito da Attività Manifatturiere (19), Trasporti e Magazzinaggio (13) e Commercio (10). La fascia d'età più colpita è quella tra i 55 e i 64 anni (54 vittime).
E il mercoledì risulta il giorno più pericoloso, con il 21,2% degli infortuni mortali nel primo trimestre dell'anno.
Un quadro preoccupante che richiede un'azione immediata e decisa per invertire la rotta.
Per questo si possono fare maggiori controlli da parte delle autorità competenti per garantire il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro con investimenti in formazione e sensibilizzazione per i lavoratori e le imprese. E quindi una promozione di una cultura della sicurezza che ponga al centro la tutela della salute dei lavoratori. Inoltre il sostegno alle imprese per l'adozione di tecnologie e misure di sicurezza innovative.
@Redazione Sintony News