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3 Marzo 2024

Ricevono 400 mila euro per errore e non restituiscono il bonifico: assolti inaspettatamente

La giudice Paola Giammaroli ha sorprendentemente assolto gli imputati, determinando che trattenere il bonifico non costituisce un reato

La vicenda che giunge da Foligno dimostra che trattenere un bonifico ricevuto per errore non è da considerarsi un reato, come ha recentemente stabilito la giudice Paola Giammaroli.

Tutto ebbe inizio nel 2017, quando una società toscana effettuò un bonifico destinato a un'azienda piemontese, ma a causa di un'omonimia il denaro finì sul conto di un'altra società con sede a Foligno, ammontante a quasi 400 mila euro.

Il malinteso si rivelò problematico quando la società toscana richiese il rimborso, accorgendosi che solo una parte della somma era stata restituita, lasciando 100 mila euro a Foligno senza giustificazione. Questo portò alla denuncia e all'indagine da parte della procura di Spoleto, con la richiesta di condanna per gli imprenditori di Foligno a 1 anno e mezzo di reclusione per appropriazione indebita, oltre alla restituzione dei fondi mancanti e una multa di 50 mila euro.

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Tuttavia, la giudice Paola Giammaroli ha sorprendentemente assolto gli imputati, determinando che trattenere il bonifico non costituisse un reato, ma al massimo un impedimento civilistico. Questo giudizio si basa sulle precedenti decisioni della Cassazione riguardo a casi simili, stabilendo che l'errore nel trasferimento dei fondi non implica necessariamente un'intenzione criminale da parte del beneficiario.

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Questa decisione della magistratura getta luce su situazioni simili che potrebbero verificarsi in futuro.

 

Marta Rachele Pusceddu