Gabriele Rubini, in arte Chef Rubio, si trova al centro di una controversia dopo essere stato fermato dalla polizia mentre si dirigeva verso un sit-in di protesta davanti alla Farnesina. La manifestazione era stata organizzata per denunciare un presunto atto di censura subito dallo chef in seguito alla sua partecipazione a un evento enogastronomico in Argentina. Durante l'evento, Rubio indossava una maglietta con la bandiera palestinese, gesto interpretato come un segno di solidarietà verso il popolo palestinese.
Secondo quanto riportato, alcuni video dell'evento in Argentina, che mostravano Rubio con la maglietta palestinese, sarebbero stati rimossi dalle pagine ufficiali dell'Istituto Italiano di Cultura di Córdoba, organizzatore dell'iniziativa.
"La censura avveniva poche ore dopo che lo stesso Rubio aveva condiviso gli stessi video sui propri canali social, lanciando un messaggio di solidarietà verso la Palestina e riprendendo un momento dell'iniziativa in cui semplicemente indossava una maglietta con la bandiera palestinese", affermano i manifestanti.
Questa rimozione è stata interpretata come un atto di censura dai manifestanti che sostengono Rubio.
Durante il controllo della polizia, Rubini è stato trovato in possesso di una tanica contenente una sostanza liquida compatibile con il sangue animale. Rubio ha dichiarato che si trattava di sangue bovino e suino destinato ad usi culinari, ma la polizia ha prelevato campioni della sostanza per ulteriori analisi.
Chef Rubio ha affermato di essere diretto al sit-in per protestare contro il presunto atto di censura subito a causa della sua partecipazione a un programma televisivo argentino. Tuttavia, il suo intento è stato interrotto dal controllo della polizia e non ha potuto partecipare alla manifestazione come previsto.
Al momento, si attendono ulteriori sviluppi mentre le autorità conducono indagini sulla sostanza trovata in suo possesso e sul presunto atto di censura.
Marta Rachele Pusceddu