Il 27 gennaio segna il giorno in cui le truppe dell'Armata Rossa liberarono Auschwitz, ponendo fine all'Olocausto.
Secondo lo United States Holocaust Memorial Museum, 15-17 milioni di persone persero la vita sotto la politica fascista e nazista, coinvolgendo ebrei, popolazioni slave, oppositori politici e molte altre categorie.
La commemorazione della Shoah oggi è un richiamo a una storia che sembra ripetersi.
L'antisemitismo in Europa è preoccupante, ma anche le azioni di Israele nella Striscia di Gaza sollevano interrogativi. Nonostante il riconoscimento del ruolo dell'Olocausto, alcune criticità emergono nella politica attuale.
Il 27 gennaio è diventato il giorno dedicato al ricordo delle vittime della Shoah.
Questa tragedia ha colpito quasi 6 milioni di ebrei in Europa, con numerose altre vittime tra persone con disabilità, rom, omosessuali e oppositori del Nazifascismo.
A 79 anni dalla liberazione di Auschwitz, le celebrazioni del Giorno della Memoria coincidono con la campagna militare di Israele a Gaza.
La creazione dello Stato Ebraico dopo l'Olocausto, con la spartizione della Palestina, ha cercato di offrire un risarcimento morale al popolo ebraico. Le azioni contemporanee richiedono una riflessione critica.
L'ONU, pur consapevole del genocidio durante la Seconda Guerra Mondiale, non ha impedito il massacro, aprendo la strada a questioni etiche.
In questo Giorno della Memoria, dobbiamo guardare al passato con onestà e riflettere sul presente.
L'Olocausto dovrebbe insegnarci a combattere l'odio e l'intolleranza ovunque si manifestino, ricordandoci che la storia, se non compresa e appresa, rischia di ripetersi.
"Se è successo, vuol dire che può succedere ancora."
Primo Levi
@Redazione Sintonby News