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18 Dicembre 2023

Sanità, sciopero di medici e veterinari, paralisi del sistema sanitario nazionale

I sindacati: uno stop per dare un messaggio chiaro al Governo, “il servizio sanitario nazionale ha bisogno di aiuto”

Dopo la mobilitazione del 5 dicembre, al via oggi una seconda giornata di sciopero dei medici, veterinari e sanitari del Ssn in tutta Italia, proclamato da Aaroi-Emac, Fassid, Fvm-Federazione veterinari e medici e Cisl medici, contro la manovra economica del governo. In tutto il territorio nazionale sono a rischio interventi chirurgici, visite ambulatoriali e consulenze differibili, escluse naturalmente tutte le urgenze. Incrociano le braccia anche farmacisti, psicologi, biologi e dirigenti sanitari.

 

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Oggi è un lunedì nero per i pazienti del servizio sanitario nazionale e per la filiera agroalimentare che rischia di subire anch’essa uno stop. Si prevede il blocco delle prestazioni anestesiologiche, con paralisi delle sale operatorie. In tutta Italia rischiano di saltare 25mila interventi. Stop ai percorsi prechirurgici, degli ambulatori di terapia del dolore e di tutte le consulenze differibili. Blocco delle prestazioni di radiologia diagnostica, interventistica e ambulatoriale, della diagnostica di laboratorio, delle prestazioni psicologiche nei consultori, nelle neuropsichiatrie infantili, nei centri di salute mentale, delle prestazioni farmaceutiche in ospedale e sul territorio, dei servizi di igiene e sanità pubblica. Rallenteranno i mercati di import export di derrate alimentari, macellazioni, forniture di carni e prodotti ittici. Aumento dei tempi di attesa nei pronto soccorso per tutti i codici minori differibili.

 

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Una mobilitazione indetta da Aaroi-Emac, Fassid, Fvm-Federazione veterinari e medici e Cisl medici. “Indispensabile - scrivono le sigle sindacali - per dare un messaggio chiaro alla politica di Governo: il servizio sanitario nazionale ha bisogno di aiuto. La Legge di Bilancio non lo aiuta affatto. Lo sciopero - spiegano - è l’estrema ratio a cui ricorrere per reclamare il diritto pubblico alla salute garantito da personale pubblico, dato che il governo centrale scaccia dal pubblico impiego i professionisti di cui la sanità pubblica ha bisogno, nel silenzio assordante delle Regioni, che per mantenere i loro sistemi sanitari dovendo ricorrere a cooperative e gettonisti vari dovranno aprire voragini nei loro bilanci”. E medici, veterinari e farmacisti si ritroveranno per manifestare in piazza a Roma. L’appuntamento è a piazza Castellani, davanti al Ministero della Salute. 

Redazione sintony.it