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1 Novembre 2023

Gucci verso la sostenibilità ambientale: arriva la nuova linea di borse vegana

In collaborazione con Billie Eilish, Gucci propone la versione vegana dell’iconica Horsebit 1955

Lusso e sostenibilità possono andare di pari passo: Gucci ha prodotto la prima borsa vegana nella storia della casa di moda e lo ha fatto in collaborazione con la popstar californiana Billie Eilish, che nonostante la giovane età, quasi 22 anni, è una grande sostenitrice del veganismo e del rispetto degli animali.

 

Gucci Horsebit 1955 Fall 2023 Ad Campaign | The Impression

 

Infatti, tantissimo merchandising della cantante riflette questi valori – come per esempio i suoi profumi, sempre vegani e non testati sugli animali – e oggi si è lanciata in un nuovo progetto che la vede come testimonial della campagna Gucci, per la nuova linea di borse Horsebit 1955: classiche, eleganti, iconiche, ma soprattutto senza sofferenza animale. La casa di moda della doppia G, fa parte del gruppo Kering, società francese tra i principali conglomerate di moda e lusso al mondo, e da poco ha cambiato direzione creativa il cui ruolo è stato preso da Sabato De Sarno, il designer napoletano, che, a quanto pare, vuole inaugurare una nuova era sostenibile per l’azienda. La nuova linea è stata studiata a lungo per trovare un materiale vegano che potesse sostituire la pelle e le sue caratteristiche. Dopo due anni di ricerca, è arrivata “Demetra” materiale composto per il 75% di materie prime vegetali provenienti da fonti rinnovabili, che farà da base alla linea. Il resto dei materiali usati per la Horsebit saranno tutti riciclati o certificati vegan e sostenibili. Questa iniziativa rappresenta una novità interessante nel campo dell’alta moda, poiché se da un lato i prodotti di lusso possono essere considerati “sostenibili” rispetto al fast fashion, d’altra parte sono anche una delle cause di morte di animali, per utilizzarne pelli e pellicce.

 

Billie Eilish Unveils Eco-Friendy Gucci Campaign & Vegan Purses – Billboard

 

Si tratta di un’industria molto crudele, ancor di più se si pensa al fatto che il suo scopo è soddisfare i bisogni superficiali di persone ricche o benestanti, che acquistano l’accessorio del momento per poi magari dimenticarselo nell’armadio. La presa di posizione di Gucci apre quindi le porte a una nuova tendenza, cioè alla possibilità che altri marchi di lusso si impegnino nel campo della sostenibilità. Se è vero che  ci sono molti modi per essere sostenibili, dalla scelta dei materiali, ai metodi di produzione e distribuzione, la differenza in questo caso è l’esplicito riferimento agli animali e alla volontà di guadagnare senza il loro sfruttamento, purtroppo ancora molto diffuso nel settore.

@Redazione Sintony.it