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25 Maggio 2023

Emilia Romagna, ora il rischio sono le infezioni e le epidemie

L'allarme dei medici: le acque alluvionali possono essere contaminate da reflui provenienti da sistemi fognari, o da sostanze chimiche e da rifiuti agricoli o industriali

Alla tragedia si aggiunge il dramma. Ora il pericolo sono le infezioni e le epidemie. Non c’è pace per l’Emilia Romagna, martoriata dall’alluvione. Non si è ancora finito di contare i danni che i medici lanciano un nuovo allarme: le acque alluvionali possono essere contaminate da reflui provenienti da sistemi fognari, o da sostanze chimiche e da rifiuti agricoli o industriali, con possibili impatti sulla salute. E c'è l'ipotesi di richiami vaccinali.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

Ora il pericolo è l'acqua stagnante, o quella putrida che risale dalle fogne, quella delle stalle (che in Emilia Romagna sono dappertutto), con rischi igienico-sanitari elevati, secondo gli esperti. Una sorta di nuova emergenza, come se non bastassero il fango e le frane. Perché alluvioni come quella che ha colpito l'Emilia-Romagna possono avere effetti sulla salute dei cittadini non solo diretti, come conseguenza della distruzione causata dalle inondazioni del territorio, ma anche indiretti, con ripercussioni che si registrano nel medio-lungo termine. Lo sottolineano gli esperti della Società italiana di medicina ambientale (Sima), lanciando un allarme sui "rischi igienico-sanitari e psicologici" nelle zone travolte dal maltempo.

 

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"Un'alluvione causa morte per annegamento, infarto, ipotermia, lesioni elettriche e ferite, ma questi sono solo gli effetti diretti e immediatamente visibili dell'emergenza", spiega in una nota il presidente della Sima, Alessandro Miani. "Gli effetti indiretti sono invece monitorabili solo nel lungo periodo. Basti pensare che lo straripamento delle acque reflue causate dalle inondazioni aumenta il rischio di infezioni", dice Miani.

 

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Ci vorranno giorni o settimane perché l'acqua stagnante nelle zone alluvionate riesca a defluire del tutto: troppi per scongiurare potenziali rischi per la salute. Tali infezioni, soprattutto negli anziani e nei bambini, possono essere causate da norovirus, epatite A, gastroenterite da rotavirus, infezioni causate da parassiti, infezioni batteriche dovute a campylobacter , escherichia coli, salmonella, eccetera", avverte il presidente della Sima. Secondo l'esperto, in situazioni simili cresce quindi "in modo esponenziale il rischio di malattie gastrointestinali, dermatiti, congiuntiviti. Ma sono possibili anche veri e propri avvelenamenti, ad esempio in caso di rottura di condotti sotterranei, straripamento di scorie tossiche, o rilascio di sostanze chimiche conservate nel terreno", prosegue Miani. Inoltre, "l'acqua stagnante nelle case e lungo le strade - prosegue Miani - provoca una massiccia presenza di zanzare che incrementa il rischio di trasmissione all'uomo di malattie portate da tali insetti".

 

Proprio per scongiurare infezioni alla pelle o gastrointestinali dovute al ristagno dell'acqua l'Ausl della Romagna ha stilato un documento nel quale sono riferite le indicazioni e le norme di comportamento sanitarie per i cittadini e i volontari coinvolti dall'alluvione, in quanto le acque alluvionali possono essere contaminate da reflui provenienti da sistemi fognari civili e delle stalle, o da sostanze chimiche e da rifiuti agricoli o industriali, con possibili impatti sulla salute. Si valutano anche delle vaccinazioni di profilassi.

 

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Il documento tratta i pericoli potenziali e le norme di comportamento, oltre ai consigli per la pulizia e la disinfezione. "Prima di tutto - scrive l'azienda sanitaria - ricorda di proteggere te stesso durante le operazioni di sgombero e/o pulizia: non esporti a situazioni a rischio e non compiere azioni o manovre che possono compromettere la tua sicurezza o quella di altri volontari. Svolgi le attività di pulizia e sgombero compatibilmente alle tue condizioni di salute e capacità psicofisiche".

Redazione sintony.it