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16 Febbraio 2023

Arbitra di volley si dimette perché discriminata, la Scavelli come Egonu: “Tu nera, io grassa”

Martina Scavelli si è dimessa da arbitro di serie B di pallavolo perché stanca di essere discriminata e di essere pesata come una vacca

Il razzismo assume diverse forme, talvolta palesi e plateali, altre volte subdole, striscianti, ma tutte ugualmente da condannare, senza se e senza ma. Come nel caso di Martina Scavelli che ha annunciato le dimissioni da arbitro del campionato di Serie B di volley perché stanca di essere discriminata a causa del suo peso. Lo ha fatto attraverso un lungo sfogo su Facebook, in cui si è rivolta direttamente anche a Paola Egonu, che nei giorni scorsi aveva parlato delle discriminazioni nei suoi confronti: "Egonu, tu sei nera, io sono grassa - le parole di Scavelli -. Non sopporto più di essere misurata e pesata come si fa con le vacche. Lo sport dovrebbe unire, anziché emarginare. E io non voglio più essere messa all'angolo per qualche centimetro o qualche chilo in più".

 

Martina Scavelli, arbitro di volley si dimette: «Stanca di essere pesata» -  ilNapolista

 

LA LETTERA DI MARTINA SCAVELLI

Egonu, tu sei nera, IO SONO GRASSA! 
Per questo motivo stamattina ho comunicato le dimissioni dal ruolo di arbitro di serie B alla FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo). 
Non sopporto più di essere misurata e pesata come si fa con le vacche!
Lo sport dovrebbe unire, anziché emarginare. E io non voglio più essere messa all'angolo per qualche centimetro o qualche chilo in più!
Ho superato i valori previsti di BMI e circonferenza addominale (nulla di eccessivo). 
Ho ricevuto una penalizzazione di 3 punti nell'ambito del punteggio Dirigenti di Settore e l'esonero dall'impiego fino al raggiungimento dei valori previsti. 
La penalizzazione mi porterà, a fine stagione, a passare dalla serie B al campionato regionale, facendo un enorme passo indietro.
Parametri fuori norma, certo, ma di poco. Un poco che non scalfisce la qualità del mio servizio. Come se tre dita in più sul mio girovita potessero mettere a rischio una partita di pallavolo che, tra l'altro, non prevede che l'arbitro corra per il campo come succede nel calcio
Le regole sono regole, io le ho accettate e le rispetto, ma non vuol dire che siano sacre e immutabili. 
Ho operato al servizio della Federazione dal 2007, con grande senso di responsabilità, devozione e disciplina. 
Sono sempre stata consapevole dei regolamenti legati all'attività di arbitro e ho mantenuto un comportamento scrupolosamente osservante delle regole, anche in merito ai parametri antropometrici. 


Mi sono sempre autodenunciata nel momento in cui ho realizzato di superare i parametri imposti. Mi sono sempre autosospesa
A oggi, però, non sono disposta ad accettare che una carriera fondata sui sacrifici e sul massimo rispetto possa essere "calpestata" da imposizioni del genere che non prevedono soglie di tolleranza.
Ho deciso di dire BASTA, per me e per tutti i GRASSI
BASTA a delle regole che non sempre vengono fatte valere erga omnes. 
BASTA alle vedute ristrette.
BASTA a un sistema che non si interroga se qui chili in più nascano da problemi di salute o periodi particolari della propria vita. 
BASTA a chi si basa sui numeri e sotterra le emozioni. 
La salute mentale, l'integrità di un individuo, la passione e il sacrificio di un essere umano valgono molto di più di qualche centimetro di troppo!
Da oggi inizia la mia battaglia per superare la discriminazione imposta da certe norme. 
Aiutatemi a fare la sentire la mia voce perché non è solo la mia voce. 
SONO GRASSA SÌ! 
Ma anche di contenuti, voglia di lottare e speranza. 
Buona festa degli innamorati. 
Io oggi ho scelto di amarmi un po' di più! 
Martina

Redazione sintony.it