Il vice capo dell'ufficio presidenziale ucraino Kyrylo Tymoshenko, quattro viceministri e cinque governatori regionali sono stati sollevati dai loro incarichi in Ucraina in conseguenza ad un presunto scandalo di corruzione nell'esercito.
Si tratta dei viceministri per lo sviluppo comunitario e territoriale Ivan Lukeryu e Vyacheslav Negoda, il viceministro delle Politiche Sociali Vitaly Muzychenka e, per concludere, il vice Ministro della Difesa Vyacheslav Shapovalov.
Per il rappresentante del governo in Parlamento, Taras Melnychuk, si sono dimessi dal loro incarico i governatori: Valentin Reznichenko della regione centrale di Dnipropetrovsk, Oleksandr Starukh della regione meridionale di Zaporizhia, Dmytro Zhivytsky della regione settentrionale di Soumy, Yaroslav Yanushevich della regione meridionale di Kherson e Oleksiy Kuluba della capitale Kiev.
Già a novembre, Reznichenko era stato accusato da diversi media di aver assegnato contratti per la riparazione di strade per un valore di decine di milioni di euro a un gruppo co-fondato dalla sua compagna. Secondo la stampa, lui e i suoi colleghi delle regioni di Soumy, Kherson e Zaporizhzhia si trovano attualmente sotto inchiesta giudiziaria, mentre le dimissioni di Kouleba sono dovute alla sua prossima nomina nell'amministrazione presidenziale. Hanno lasciato il loro incarico anche Anatoly Ivankevich e Viktor Vychniov, entrambi vice-capi del Servizio ucraino per il trasporto marittimo e fluviale.
Le dimissioni di Muzychenko sono state formalizzate stamane, durante una riunione del gabinetto. Il segretario di gabinetto, Oleg Nemchinov ha confermato la notizia, aggiungendo che Oleksiy Sobolev è stato nominato viceministro dell'Economia.
In una nota ufficiale della Difesa si informa che Shapovalov, già nel bel mezzo di sospetti e accuse per corruzione, ha chiesto di lasciare il suo incarico per non "creare minacce alle Forze armate in seguito alle accuse sull'acquisto dei servizi di ristorazione".
Il sito del ministero ucraino scrive pubblicamente: “Nonostante il fatto che le accuse annunciate siano prive di fondamento, le dimissioni sono un atto degno nelle tradizioni della politica europea e democratica, dimostrazione che gli interessi della Difesa sono superiori a qualsiasi gabinetto o presidenza".
Inoltre, Tymosenko ha richiesto oggi al presidente Volodymyr Zelensky di sollevarla dalle sue funzioni. Sul sito web presidenziale è stato pubblicato un decreto nel quale si accettano le sue dimissioni. Zelensky ha comunicato ieri che saranno annunciati cambiamenti nel governo, nelle regioni e nelle forze di sicurezza dopo le accuse di corruzione ad alcuni politici.
Tymosenko ha dichiarato su Telegram: "Ringrazio il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky per la fiducia e l'opportunità di compiere buone azioni ogni giorno e ogni minuto".
Lukeryu si è limitato semplicemente a dare l’annuncio tramite Facebook.
Invece Negoda, in un messaggio pubblicato sui social ha scritto: "Cari amici! Ogni azienda importante ha la sua maratona e la sua squadra, il suo inizio e la sua fine. Oggi voglio ringraziare tutti coloro con i quali abbiamo superato gli ostacoli per cambiare/migliorare la vita nelle comunità e rafforzare il Paese. È stato difficile, ma abbiamo rotto gli schemi, convinti perché credevamo nel successo. Questo non è il momento e il luogo per fare recriminazioni".
Secondo Ukrainska Pravda, in una riunione che si terrà oggi, il governo di Zelensky valuterà la deposizione dei capi di cinque amministrazioni statali regionali: Dnepropetrovsk (Valentin Reznichenko), Zaporozhye (Alexander Starukh), Kiev (Aleksey Kuleba), Sumy (Dmitry Zhyvitsky) e Kherson (Yaroslav Yanushevich). Stando a quanto detto dai media ucraini, Reznichenko ha già chiesto le dimissioni.
Questa serie di dimissioni giunge a seguito delle rivelazioni dei media su presunti acquisti di forniture a prezzi gonfiati. Il nome di Tymosenko era finito in diversi scandali legati al suo presunto uso personale di auto di lusso, anche se la dirigente ha respinto le accuse.
Intanto da Bruxelles, un portavoce della Commissione Ue ha dichiarato: "Abbiamo notato le dimissioni in corso tra le fila del governo ucraino, non commentiamo le indagini in corso ma possiamo dire che siamo soddisfatti che le autorità ucraine prendano sul serio questa situazione. L'Ucraina deve rafforzare la lotta alla corruzione, specie ad alti livelli, e questo fa parte del processo di adesione: l'Ue con i suoi partner ha sostenuto l'Ucraina a rafforzare lo stato di diritto per anni".
Il Wall Street Journal, intanto, riporta l’intenzione di Biden di inviare un ingente numero di tank Abrams M1 all’Ucraina.
Oltre agli USA, ben dodici paesi hanno accettato di fornire all'Ucraina circa 100 carri armati Leopard 2 se il governo tedesco darà il suo consenso. Lo riferisce Abc News citando un alto funzionario ucraino che ha parlato in esclusiva al canale Usa.
Pare che tali accordi, siano stati presi durante il vertice alla base aerea americana di Ramstein in Germania. Nazioni come la Polonia e la Finlandia hanno già dichiarato pubblicamente di essere disposti a fornire un certo numero di Leopard, e non solo loro, anche la Spagna, i Paesi Bassi e la Danimarca erano disposti a fornire alcuni dei loro tank, ma prima deve essere richiesto il consenso della Germania affinché la coalizione possa procedere sulla questione.
L'alto funzionario ucraino, che ha rilasciato delle dichiarazioni ad Abc News in condizione di anonimato, ha sostenuto che i Leopard sono urgentemente necessari all'Ucraina perché le scorte di munizioni per i carri armati dell'era sovietica stanno terminando e, non è in grado di produrne di nuove.
@Alessandro Paolo Porrà