Isolato, talmente isolato e solo che neanche si conosce il suo nome e neanche la sua vera lingua. È morto così in Amazzonia Scoperta in Amazzonia una rete di antiche città"l'uomo più solo del mondo". Sarebbe stato l’ultimo di un gruppo indigeno dell'Amazzonia che viveva nell'area di Tanaru a Rondônia, al confine con la Bolivia.
L’indigeno avrebbe trascorso gli ultimi suoi 26 anni, completamente da solo.
Il suo corpo è stato ritrovato lo scorso 23 agosto vicino alla sua capanna, per esattezza su un’amaca ricoperto di piume .
Analizzando il corpo, non sono stati riscontrati tagli o segni che siano riconducibili a qualche violenza subita.
Si pensa sia morto per cause naturali all’età di 60 anni.
“L’uomo della buca “ così veniva chiamato l’indigeno, conosciuto per i suoi scavi profondi che permettevano alla tribù di poter cacciare meglio gli animali.
La sua tribù negli anni ricevette diversi attacchi da minatori illegali .
Fra 1970 e il 1955 riuscirono a sterminare tutta la tribù, solamente “l’uomo della buca” si salvò.
Fu la (FUNAI) la Fondazione nazionale dell'Indio, nel 1996, a scoprire che era sopravvissuto.
Provarono a monitorarlo, non si sa quale lingua parlasse, solo due volte riuscirono ad avvicinare l’uomo, una volta per pura casualità mentre attraversavano la giungla , la seconda e ultima volta venne filmato dai componenti del FUNAI nel 2018, mentre tagliava un albero con arnesi primitivi.
@Monica Magro