A partire dal 31 marzo è possibile registrare nella Banca Dati Nazionale per il censimento degli animali negli allevamenti i maiali di compagnia come suini non DPA, ossia non destinati alla produzione alimentare. Di fatto, quindi, questi animali saranno considerati a tutti gli effetti come animali d’affezione da parte delle pubbliche autorità.
Un traguardo importante per gli animalisti che da tempo si battevano per questo riconoscimento: quelli che si trovano in rifugi e fattorie didattiche saranno finalmente riconosciuti come animali che hanno tutto il diritto di vivere la loro vita fino alla fine senza subire violenze. È necessario però fare una precisazione: per detenere animali “da reddito” sarà comunque ancora necessario rispettare tutti gli adempimenti burocratici connessi all’apertura di un allevamento, anche se non sono destinati a fini alimentari.
È solo un primo passo, però, dicono le associazioni animaliste. "Quello che da tempo auspichiamo - si legge su Animal Law Italia - è proprio il pieno riconoscimento della specificità dei santuari per animali salvati dal macello, che attualmente sono appunto assimilati agli allevamenti, nonostante abbiano uno scopo sia totalmente antitetico rispetto a questi".
@Marzia Diana