"A 150 anni dalla nascita di Grazia Deledda, la Repubblica celebra una donna di grande talento, una scrittrice sensibile e profonda, una personalità che ha dato lustro al Paese fino a conseguire - unica donna italiana - il Premio Nobel per la letteratura nel 1927" sono le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha voluto ricordare la scrittrice sarda in questa importante ricorrenza.
La Deledda nasce a Nuoro nel 1871, frequenta le scuole elementari senza però completarle, la sua formazione prosegue infatti tra le mura domestiche, prima sotto la tutela della madre e, in seguito, con l’aiuto di un professore e proseguendo infine da autodidatta. Già durante l’adolescenza, con i suoi contatti epistolari con lo scrittore Giovanni de Nava dà prova del suo talento come scrittrice. Nel 1903 pubblica Elias Portolu, travagliata storia di una famiglia di allevatori sardi, che consacra la Deledda come scrittrice di primo piano del panorama italiano. Inizia così un periodo che ricopre i primi venti anni del nuovo secolo che si rivela il più prolifico per la Deledda che in questi anni dà alla luce un gran numero di opere teatrali e romanzi tra cui spiccano quelle più importanti della scrittrice sarda: tra il 1904 e il 1913, pubblica Cenere, da cui viene tratto un film interpretato dalla grande Eleonora Duse, L’edera, Sino al confine e Canne al vento. Il successo che le deriva da queste opere le vale riconoscimenti sia da intellettuali e scrittori italiani come Giovanni Verga, Pietro Pancrazi ed Enrico Thovez, che da quelli europei: le sue opere infatti vengono tradotte e D.H. Lawrence scrive la prefazione alla versione inglese de La madre (1920).
Anche in Sardegna sono iniziate le celebrazioni: stamane il Presidente della Regione Christian Solinas ha intitolato alla grande intellettuale e scrittrice una sala della sede di rappresentanza della Regione, Villa Devoto. L’identità e l’autenticità della Sardegna sono state proposte al mondo dall’opera della Deledda, ha detto il Presidente; ha trasmesso al mondo e al consesso letterario il senso dell’altruità e dell’altrove, e cioè che esisteva un luogo e un popolo con differenze e peculiarità altamente qualificanti, che hanno costretto tutti a fare i conti con la grande ricchezza di un mondo, di un volto e di tradizioni che si inseriscono nel contesto europeo con la loro importanza.
“Per la sua ispirazione idealistica, scritta con raffigurazioni di plastica chiarezza della vita della sua isola nativa, con profonda comprensione degli umani problemi”
Con questa motivazione nel 1927 le viene assegnato il Nobel, ad oggi è l'unica donna ad averlo vinto per la letteratura.
Domani 28 settembre proseguono le celebrazioni. La Provincia e il Comune di Nuoro, il MAN, UniNuoro e la Fondazione di Sardegna, che compongono il comitato istituzionale, a un anno di celebrazioni per il 150esimo anniversario della nascita di Grazia Deledda. L’articolato programma proposto dal direttore artistico Anthony Muroni prenderà le mosse dall’aula magna dell'Istituto Scolastico Ciusa, a partire dalle ore 10.30, con un evento chiamato “Grazia Deledda, una donna che non mise limiti alle donne”. La giornata è dedicata alle donne afgane e sarà l'occasione per far emergere non solo la grandezza della scrittrice sarda, unica italiana ad aver vinto il Premio Nobel per la letteratura, ma anche l'attualità del suo messaggio di indipendenza della donna rispetto alle convenzioni sociali, testimoniato dalla sua vita, dalle sue scelte personali e dall’anima dei personaggi femminili nei suoi romanzi. Un messaggio di straordinaria modernità che nel corso dell'evento di domani, giorno in cui ricorre la nascita della scrittrice sarda secondo gli archivi del Comune di Nuoro, riecheggerà in un alternarsi di performance artistiche, musicali e letterarie, testimonianze legate al mondo del giornalismo e saluti delle autorità istituzionali, tra le quali il Presidente della Regione Christian Solinas, il presidente della Fondazione di Sardegna Antonello Cabras, il sindaco di Nuoro Andrea Soddu, l’amministratore della Provincia Costantino Tidu, i Magnifici Rettori dei due Atenei della Sardegna: Francesco Mola (Cagliari) e Gavino Mariotti (Sassari). Tra gli interventi in programma, tra gli altri, si segnalano quelli degli artisti Piero Marras e Gavino Murgia, e il contributo delle giornaliste Mariangela Pira e Farian Sabahi.