Al TG si è parlato prima di quarantena, poi di lock-down e, infine, di distanziamento sociale. Al bar, in fila al supermercato e perfino negli sportelli degli enti pubblici, tutti parlano di Coronavirus e Covid-19. Ma siamo sicuri di utilizzare correttamente queste parole?
Oggi l’Accademia della Crusca ha fatto definitivamente chiarezza.
Da quel fatidico 29 febbraio sono passati ormai quattro mesi ma in pochi sanno come eprimersi correttamente a proposito di questa terribile pandemia. Il Coronavirus è una malattia o un virus? E il Covid-19 cos’è?
Così, ancora una volta, l’Accademia fondata a Firenze nel 1583 segna i confini della correttezza linguistica, definendo l’ambito d’uso di quelle parole che ormai, prima nella quarantena e poi nella Fase 3, sono diventate le nostre compagne di vita.
Grazie ai virologi e al mondo del web, giorno dopo giorno, abbiamo imparato a distinguere la mattia dal virus, dando loro il nome di “Coronavirus” e “Covid-19”, ma anche queste piccole certezze linguistiche oggi sono venute meno.
“Mi dispiace, ma in tutti questi mesi l’Italia ha sbagliato. Si dice la Covid e non il Covid, perché è una malattia» dichiara il presidente della Crusca, Claudio Marazzini, nel primo giorno della sua riconferma per la terza volta. Alle critiche dei colleghi linguisti il presidente risponde che, sebbene il Covid sia il virus, “Se però ci si ammala, non si può che dire ho preso la Covid”, in accordo con l’illustre Académie Française.
Infatti, qualche settimana fa, l’autorevole istituzione francese aveva stabilito che “Covid è l’acronimo di Coronavirus disease (patologia)” (ndr) e, poiché il Covid è l’acronimo di una malattia e il termine malattia è femminile, non si può che dire “la” malattia e dunque “la Covid”. Se, invece, l’Organizzazione Mondiale della Sanità avesse scritto “morbus” al posto di “disease”, in quel caso il Covid sarebbe stato necessariamente declinato al maschile.
Dunque, se il virus è maschile, la malattia è femminile. Ovviamente in termini di genere grammaticale, nient’altro.
@Grazia Enerina Pisano