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3 Maggio 2020

Il Ministro Boccia avvertimento a Solinas sulla Fase2

Boccia contro la fase 2 della Regione Sardegna che rischia di essere ritenuta nulla

"Tutte le altre ordinanze che ci sono state trasmesse sono coerenti con il dpcm. Ringrazio gli altri presidenti di regione per essersi raccordati e coordinati.
 Poi ci sono alcuni dettagli di alcune ordinanze che andranno riviste. Penso a quella della regione autonoma della Sardegna che da ai sindaci strumenti per verificare se le funzioni religiose possono essere esercitate. Non funziona così". Questa la dichiarazione del ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, ospite di Sky tg24. Solinas ha ieri aperto alla Fase 2 ma il Governo non ha gradito la presa di posizione del Governatore della Sardegna (leggi qua l' ordinanza

La Replica di Solinas non si fa attendere:  "L'ordinanza della Sardegna sulla fase 2 non dà il potere ai sindaci di verificare se le funzioni religiose possano essere esercitate". Così si precisa  seguito alle dichiarazioni del ministro degli Affari regionali Francesco Bocciari a Sky Tg24. L'articolo dell'ordinanza, pur confermando il divieto di celebrazioni previsto dal Dpcm, usando la differenza giuridica delle funzioni religiose, consente lo svolgimento della messa ordinaria in tutta l'isola, con le precauzioni previste dai protocolli di sicurezza. La Regione precisa inoltre che non si fa mai riferimento ai sindaci. Anzi, "il documento adottato nella serata di ieri non contiene nessuna disposizione di delega ai sindaci" in questa materia. Piuttosto, "il testo della nuova ordinanza è armonico e coerente con le disposizioni del Dpcm, pur nelle differenziazioni adottate, tenendo conto delle specificità della nostra regione e delle potestà connesse all'autonomia speciale". 

Anche i Sindaci della Sardegna fanno sapere con iuna lettera dell' Anci Sardegna di essere contro il decreto per la fase 2. Il comunicato dei Comuni è stato diffuso a notte fonda dopo la dichiarazione di Christian Solinas. 

“Noi tutti, a partire dall’11 maggio, siamo pronti a far ripartire, in sicurezza, parrucchieri, barbieri, tatuatori ed estetisti e certamente, se consultati, avremmo proposto anche un piano sostenibile, nei modi e nei tempi, per la riapertura dei bar, dei ristoranti o delle attività del settore turistico con codici di comportamento e di sicurezza davvero innovativi” - 

“Tuttavia da un’attenta lettura delle norme, il potere ordinatorio sull’epidemia da Covid19 non è in capo ai sindaci, almeno secondo quanto prevista dall’articolo 3 comma 2 del Decreto Legge 19 del 25 marzo 2020 – prosegue, riportando poi la norma da lui citata -. I sindaci non possono adottare, a pena di inefficacia, ordinanze contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l’emergenza in contrasto con le misure statali”. - “Anci Sardegna chiede se il potere di ordinanza limitato dalla norma si applichi anche ai comuni sardi, come indica l’orientamento interpretativo prevalente – chiede Deiana -. Si chiede pertanto un chiarimento netto sul punto da parte della Regione Sardegna e del ministero degli Interni per il tramite deipPrefetti. Da qui all’11 maggio c’è ancora tempo e la Regione deve sciogliere, in maniera incontrovertibile, il nodo interpretativo”. “I Comuni sardi vogliono una rapida definizione della procedura che li vedrebbe ritornare al lavoro in sicurezza per produrre reddito e dare il giusto sostentamento alle loro famiglie e non hanno timore, rispettando le leggi, di assumersi le proprie responsabilità – conclude il presidente di Anci Sardegna -. Purtroppo, e non per responsabilità dei sindaci sardi, siamo costretti a fare le nostre annotazioni a posteriori non essendo stati consultati preliminarmente all’adozione dell’ordinanza da parte della Regione”. 

 

 

ALCUNI UTILI CHIARIMENTI SULLA POSIZIONE ESPRESSA DA ANCI SARDEGNA SULL’ORDINANZA REGIONALE Questa esperienza...

Posted by Emiliano Deiana on Saturday, May 2, 2020