
Durante Eurovision 2026 alla Wiener Stadthalle l’emittente austriaca ORF, organizzatrice dell’evento, ha annunciato che consentirà l'esposizione in pubblico della bandiera palestinese.

In conferenza stampa, Michael Krön, executive producer di Eurovision 2026 per conto di ORF, ha spiegato: «Approveremo tutte le bandiere ufficiali che esistono nel mondo, purché rispettino la legge e determinati criteri, come dimensioni e rischi per la sicurezza».
Krön ha anche annunciato una novità importante rispetto agli ultimi anni: «non verranno coperte eventuali manifestazioni di dissenso durante l’esibizione del rappresentante di Israele, né l’ORF utilizzerà applausi registrati per sovrastarle».

A confermare la posizione dell’emittente è stata Stefanie Groiss-Horowitz, direttrice dei programmi di ORF, sottolineando che l’organizzazione manterrà un approccio neutrale e trasparente nei confronti di tutte le espressioni del pubblico, entro i limiti previsti dalle regole di sicurezza e decoro dell’evento.
Eurofestival News ha condiviso la notizia ricordando che nel 2024 le manifestazioni di dissenso erano udibili sia in tv sia in arena, nonostante gli applausi di rinforzo. Situazioni simili si erano verificate durante le esibizioni di Polina Gagarina nel 2015 e delle gemelle Tolmachevy nel 2014, quando i fischi del pubblico vennero filtrati nella trasmissione televisiva.

Si tratta di una scelta precisa, che risponde anche alle polemiche successive all’assemblea generale EBU, che aveva approvato la partecipazione di Israele, provocando il ritiro per protesta delle emittenti di Spagna, Paesi Bassi, Irlanda, Islanda e Slovenia.
Letizia Demontis