La Sardegna ha chiuso il 2024 con dati preoccupanti riguardanti la sicurezza sul lavoro. L'Isola si trova tra le regioni italiane in "zona rossa", ovvero quelle con un’incidenza di morti sul lavoro superiore del 25% rispetto alla media nazionale. Questi dati provengono dall’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega di Mestre.
Nel corso del 2024, in Sardegna si sono registrati 27 decessi legati al lavoro. Questo dato colloca l’Isola tra le regioni con il più alto rischio per i lavoratori, insieme a Basilicata, Valle d’Aosta, Umbria, Trentino-Alto Adige, Campania e Sicilia.
A livello nazionale, le vittime sul lavoro sono state 1.090, segnando un aumento del 4,7% rispetto al 2023. I settori maggiormente colpiti sono stati quello delle costruzioni con 156 decessi, trasporti e magazzinaggio con 111 decessi e attività manifatturiere: 101 decessi.
Il rischio di morte sul lavoro è particolarmente elevato per i lavoratori stranieri, con un’incidenza di 74,2 vittime ogni milione di occupati, rispetto ai 29,7 degli italiani. Gli ultra sessantacinquenni sono un altro gruppo vulnerabile, con un tasso di mortalità di 138,3 ogni milione di occupati.
Secondo l’Osservatorio Vega, il martedì è il giorno della settimana in cui si verifica il maggior numero di incidenti mortali, rappresentando il 19,9% del totale.
Questi dati sottolineano l'importanza di intensificare le misure di sicurezza sul lavoro, soprattutto in settori e per categorie di lavoratori ad alto rischio.
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