Per la festa di Ognissanti, celebrata il 1° novembre, si rende omaggio ai propri cari scomparsi visitando i cimiteri e portando ai propri defunti fiori e piante. Tradizionalmente, il crisantemo è il fiore simbolo di questa festività, considerato simbolo di ricordo e rispetto per i defunti.
Quest'anno il mercato dei fiori recisi e delle piante sembra essere in difficoltà. Come evidenzia Bruno Bernabei, vivaista aderente a Coldiretti, l’interesse per le piante è in contrazione, anche se il crisantemo si conferma il fiore più richiesto in questo periodo. Bernabei spiega:
"Il mercato dei fiori recisi e delle piante è in contrazione, anche se la ricorrenza di Ognissanti e dei defunti si conferma un volano per le vendite. La produzione di crisantemi è andata esaurita, abbiamo venduto tutte piante gli italiani anche quest’anno hanno rispettato la tradizione.
Al contrario, la vendita delle piante di ciclamino ha subito un calo significativo, "forse per la qualità un po’ inferiore rispetto agli anni scorsi, con pochi fiori e bassi che non attraggono i consumatori all’acquisto", osserva Bernabei.
Dal punto di vista dei prezzi, i produttori hanno mantenuto una stabilità rispetto al 2023, nonostante la contrazione del mercato. "Essendo il mercato un po’ contratto non possiamo aumentare i prezzi, anche se è ancora presto per parlare di recessione, dobbiamo vedere la situazione in primavera", aggiunge il vivaista.
Le difficoltà economiche generali, con salari fermi e costi in aumento, hanno spinto molte famiglie a ridurre la spesa per prodotti ritenuti meno essenziali, come fiori e piante ornamentali. I fiori recisi sono quelli che hanno sofferto maggiormente il calo, conferma Bernabei, anticipando che, tuttavia, per il ponte di Ognissanti si prospetta un leggero aumento dei prezzi sui fiori recisi, attorno al 2-3%.
Un ulteriore fattore che incide è rappresentato dal cambiamento climatico, anche se le recenti alluvioni di metà settembre non hanno direttamente colpito le produzioni. "La maggior parte della produzione dei vivai marchigiani va al Nord, dove proprio a causa delle alluvioni sono calati gli acquisti". Le Marche vendono al Nord soprattutto piante autoctone, come Oleandro, Alloro, Leccio, Pitosforo e palmizie. "Negli ultimi dieci anni abbiamo anche iniziato a produrre piante mediterranee, come la Philirea, la Westringa ed altre, che prima non avrebbero trovato un ambiente adatto e invece adesso sopravvivono anche al Nord a causa del clima più caldo", ha concluso Bernabei.
Marta Rachele Pusceddu