News

Attualità
1 Aprile 2023

Gita scolastica, low cost e mete alternative: 1 studente su 2 non parte per colpa della crisi

Solo la metà degli alunni delle secondarie potrà partecipare alla gita. Le rinunce son per ragioni economiche. Napoli e Firenze e Roma città preferite

Anche quest'anno si va in gita l'anno prossimo: la metà degli studenti delle scuole secondarie dovrà infatti rinunciare al tradizionale “viaggio di istruzione”, la gita  che gli studenti ricordano come pietra miliare della loro esperienza scolastica. Questa volta, però, non è colpa della pandemia. A far saltare i piani ci si sono messe la crisi energetica e l'inflazione. E’ quanto segnala l’osservatorio sulle gite scolastiche del portale Skuola.net, realizzato interpellando 3.500 alunni di classi medie e superiori.

 

Gite scolastiche: Napoli seconda meta degli studenti italiani

 

Ad oggi, solamente il 18% degli studenti intervistati dice di aver già svolto la gita. A cui va aggiunto un 30% che ce l'ha comunque programmata nei prossimi due mesi. Per una quota consistente (17%) le speranze di partire sono invece ridotte al lumicino, visto che tutto tace sul fronte organizzazione. Ma, arrivati a fine marzo, nessuna nuova probabilmente equivale a cattiva nuova. Mentre a quasi un terzo (28%) la scuola ha già comunicato che quest'anno non ci sarà nessun viaggio di istruzione con almeno una notte passata fuori casa. Senza dimenticare quelli che non andranno per scelta personale o della famiglia: sono quasi 1 su 10. Inoltre, c'è anche chi non si potrà neanche consolare con la visita di un giorno, dalla mattina alla sera: oltre un quarto (28%) già ha messo in preventivo che non farà nemmeno quella.

 

Rimane predominante il rifiuto dei professori (non pagati durante le gite) di prendersi la responsabilità di accompagnare decine di adolescenti che in qualsiasi momento possono diventare delle mine vaganti: è alla base di un terzo abbondante (34%) dei casi di rinuncia al viaggio d'istruzione. Ma in quasi 1 caso su 4, dietro ci sono proprio questioni economiche, esplicite (il 15% fa notare che la gita sarebbe costata troppo) o implicite (il 7% dice che non si è raggiunto un numero sufficiente di partecipanti). Una quota maggiore anche rispetto a quanti sono stati fermati per motivi disciplinari (17%).Il peso dei costi di viaggio - albergo, trasporti, pasti, ecc - sta però impattando notevolmente anche sugli itinerari di quei fortunati che, in gita, ci andranno o ci sono già stati

 

Gita a Firenze | Turisti per Caso

 

Nel 26% dei casi il fattore determinante nella scelta della meta è stato la sua “economicità”. E, più in generale, la spesa finale è stata presa in grande considerazione in 2 casi su 3. Solo muovendo da queste premesse la mappa attuale degli spostamenti degli studenti diventa più comprensibile. Si assiste, infatti, a una sorta di fuga dalle destinazioni estere, sicuramente più care: ben 3 studenti su 4 resteranno all'interno dei confini nazionali.

Crisi di Governo, cosa cambia per scuola e università? Quali i punti  rimasti in sospeso

Per quanto riguarda l'Italia, le grandi città d'arte subiscono una flessione: la più visitata, stando a quanto raccontano i ragazzi, dovrebbe essere Napoli, ma solo con il 13% di preferenze. A seguire, Firenze (11%) e Roma (10%). Vero e proprio boom, invece, per le mete “alternative”: saranno lo scenario della gita per 1 su 4 tra quanti resteranno nel nostro Paese. Si tratta soprattutto di capoluoghi di provincia medio-piccoli o posti fuori dai circuiti classici.

 

Le mete all’estero più gettonate sono Atene e Barcellona. La maggior parte - lo dicono oltre 4 studenti su 10 - ha invece scelto altre mete. Anche qui, si spazia un po' in tutta Europa: da Strasburgo a Siviglia, da Malta alla Slovenia, da Cracovia a Valencia, dalla Provenza alla Baviera. Per quanto riguarda, poi, la spesa, in 2 casi su 3 il budget per il pacchetto viaggio più soggiorno non supererà i 400 euro, anche se 1 su 5 riuscirà addirittura a stare sotto i 200 euro. Altrettanti, invece, dovranno mettere in conto di spendere una cifra compresa tra i 400 ed i 600 euro, mentre 1 su 7 è andato oltre.

 

Gita Scolastica a Barcellona: il racconto della Controgita College -

 

«Dopo anni di restrizioni – spiega Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net - può tornare un grande classico studentesco: il viaggio di istruzione, più comunemente definito gita scolastica. Tuttavia, per molti resterà un miraggio: vuoi come provvedimento disciplinare, vuoi per mancanza di docenti disponibili, vuoi per mancanza di disponibilità economiche. Tante famiglie non riescono a sostenere iniziative come queste. Ma è anche vero che, guardando il bicchiere mezzo pieno, la soluzione trovata da tante scuole, ovvero fare gite brevi e dal budget contenuto, è da accogliere positivamente: si possono scoprire e riscoprire luoghi pieni di arte e storia nella nostra Penisola, senza spendere una fortuna. Un'occasione sia per gli studenti che per il territorio. E che alcuni mancheranno per evitare di stare con i propri compagni: preoccupa infatti che, tra chi non si aggrega alla propria classe, il 36% lo faccia proprio per questo motivo», conclude Daniele Grassucci.

Redazione sintony.it