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7 Novembre 2021

Passa anche l'Atalanta. Per il Cagliari è crisi nera

Quarta sconfitta consecutiva per i rossoblù, che perdono 2-1 contro l'Atalanta nella 12/a giornata di campionato. Ora la pausa per le Nazionali, poi si riprende contro il Sassuolo, ma la classifica fa paura

La quarta sconfitta consecutiva in campionato e un ultimo posto in classifica sempre più in solitaria. Il Cagliari è in crisi di risultati, di gioco e di identità. Finisce 2-1 per l'Atalanta all'Unipol Domus, stesso risultato maturato contro la Roma, stesso amaro in bocca finale per i tifosi rossoblù, che ancora una volta hanno visto una squadra giocare a intermittenza e subire l'iniziativa avversaria per lunghi tratti del match. 

Mazzarri l'aveva preparata bene la sfida contro la squadra di Gasperini: 4-4-1-1 con Nandez a fare da collante fra centrocampo e attacco e con Joao unica punta. L'idea era quella di chiudersi, lasciar giocare la Dea e provare a colpire di rimessa. Peccato che dopo 6 minuti gli orobici erano già in vantaggio con Pasalic, bravo a chiudere sul secondo palo il traversone di Zappacosta. 

Il pari illusorio di Joao Pedro al 27' è più il frutto di un errore avversario (Demiral prova un'improbabile verticalizzazione, con Godin che capisce tutto e lancia Joao) che di una reazione organizzata. L'Atalanta infatti stava facendo la partita, col Cagliari spesso in balia del giropalla dei nerazzurri. E non è un caso se nel finale di primo tempo la Dea ha trovato il nuovo vantaggio. Impressionante Zapata, che gira su Godin in una frazione di secondo e poi scarica in rete un destro soltanto intuito da Cragno, miracoloso sullo stesso Zapata poco prima. 

La ripresa un po' meglio, i sardi hanno provato quantomeno a creare qualcosa in avanti, come l'occasione di Bellanova, alta di un soffio sopra la traversa. Bene anche l'ingresso di Pavoletti, ad aumentare i dubbi circa un suo impiego dall'inizio. Ma l'Atalanta non è una squadra avventata, ha sfiorato il terzo gol in diverse occasioni (Cragno super su Ilicic) e ha gestito alla sua maniera, affidandosi al possesso palla e a un Zapata che ha messo in campo strapotere fisico disarmante

Mazzarri dopo il match ha ribadito ancora una volta che non bisogna guardare la classifica. Siamo d'accordo a metà, nel senso che mancano troppe partite per farne un dramma, ma quell'ultimo posto comincia a pesare parecchio. E a fare paura. 

@Francesco Cucinotta