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12 Luglio 2021

Jack “maschio” e “femmina”: basta con il sessismo dei cavi audio

“Basta chiamare i connettori audio maschio e femmina. Dobbiamo trovare una nomenclatura neutra” ha detto l' associazione PAMA

“Basta chiamare i connettori audio maschio e femmina. Dobbiamo trovare una nomenclatura neutra”.

Così parte la ribellione verso il "sessismo dei connettori audio" voluta da PAMA, associazione americana contro chi produce i cavi audio e contro i termini ormai inappropriati  così è stato  annunciato un tavolo di confronto per mettere a punto nuovi termini e superare “problemi di linguaggio obsoleti”.

Così l’associazione PAMA ha deciso di rivolgersi ai suoi associati. Il tutto è stato affidato a un comunicato che declina le tappe del cambiamento e anche il lancio di un sondaggio tra tutti gli associati per la ricerca di termini neutri e appropriati che possano poi essere adottati da tutta l’industria del settore.

 

Oltre ai termini “maschio” e “femmina”, si dovranno trovare alternative anche per altre espressioni non proprio politicamente corrette di uso quotidiano in ambito sia audio che informatico come “master” e “slave” (padrone / schiavo).

Il primo documento messo a punto da PAMA prevede dei “suggerimenti di nomenclatura audio professionale” in cui, ad esempio, “spina / presa” potrebbero sostituire “maschio / femmina”, mentre “primario / secondario” potrebbero essere adottati al posto di “master/slave”. Si tratta, per ora, semplicemente di termini consigliati che troveranno poi una definizione univoca con il contributo di tutti i professionisti e addetti ai lavori del settore.

L' associazione di professioniste donne  SoundGirls,  che valorizza le donne che lavorano con musica e audio hanno così scritto appresa la notizia:

 

 

“Un plauso a PAMA che cerca di introdurre un linguaggio neutro nell’industria dell’audio. È un’impresa titanica ma bisogna continuare a lavorare per portare cambiamenti significativi in questo settore”