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27 Giugno 2021

Italia: il sogno europeo continua, ma quanta sofferenza

Mancini azzecca i cambi e l'Italia ha la meglio su una coriacea Austria per 2-1 ai tempi supplementari. Di Chiesa e Pessina le reti decisive. Tanta sofferenza che servirà da lezione. Venerdì i quarti contro una tra Portogallo e Belgio

Dopo tanta sofferenza, è arrivata la gioia liberatrice. Euro 2020 continua per gli Azzurri di Roberto Mancini, che sono andati vicinissimi a una clamorosa eliminazione contro l'Austria negli ottavi di finale. È andata bene, però, e questo è quello che conta. L'Italia ha battuto l'Austria per 2-1, sono serviti due tempi regolamentari e due supplementari per avere la meglio di un avversario che per la prima volta in questo torneo ci ha messo in difficoltà. 

La differenza rispetto alle tre gare del girone è stata evidente: la Nazionale era dinanzi a un bivio, o si andava avanti o si tornava a casa. Stesso discorso per la compagine allenata da Franco Foda, e forse è per questo che già dalle prime battute del match si è vista un'Austria aggressiva, messa in campo con un 4-5-1 fatto di intensità e tanta fisicità. Tutti questi ingredienti hanno messo in difficoltà gli Azzurri, che ci hanno messo un bel po' per prendere le misure agli avversari. 

Eppure, è venuto fuori un primo tempo in cui non sono mancate le occasioni, su tutte il tiro dal limite di Barella e l'incrocio dei pali colpito da Immobile con una conclusione dalla distanza. Maggiori le difficoltà della ripresa: gli Azzurri sono calati, mentre gli austriaci hanno mantenuto un livello alto dal punto di vista fisico e atletico. La rete annullata per fuorigioco ad Arnautovic ci ha fatto intravedere lo spettro di un'inattesa eliminazione. Poi la consapevolezza che ci saremmo dovuti giocare i quarti ai supplementari e, chissà, ai temutissimi rigori. 

La fortuna di questa squadra, l'abbiamo constatato nella terza gara del girone contro il Galles, è la lunghezza della rosa. Non ci sono soltanto undici titolari, ma il Mancio può pescare dalla panchina alternative all'altezza in grado di cambiare il volto della gara. E così è stato: gli inserimenti di Locatelli, Pessina, Chiesa e Belotti sono risultati decisivi. Bravo Mancini (anche se l'ingresso di Chiesa a nostro avviso è un pochino tardivo), ma la fortuna è averceli questi giocatori in panchina. 

I supplementari non sono cominciati sotto i migliori auspici: Italia in apparente calo fisico, Austria che sembrava avercene ancora. Quel maledetto spettro dell'uscita dal torneo aleggiava ancora, ma è stato Federico Chiesa a scacciarlo via definitivamente con un gol pazzesco: ha ricevuto palla da un infinito Spinazzola, l'ha addomesticata di testa, ha eluso l'intervento di un avversario e ha scaricato in rete un sinistro scaccia-paure. Poco dopo il 2-0, a opera di un altro golden boy, quel Pessina che doveva stare fuori dai convocati e che ora si ritrova, con due gol, fra i protagonisti del gruppo. 

Poco conta, se non per le statistiche sull'imbattibilità di Donnarumma, il gol austriaco di Kalajdzic, che per non farci mancare nulla ci ha fatto vivere gli ultimi minuti dei supplementari con la paura di subire il pareggio. Stasera davanti alla tv per Belgio-Portogallo, sfida dalla quale verrà fuori l'avversario degli Azzurri venerdì sera a Monaco di Baviera.

Abbiamo vinto e siamo ancora dentro. Per la prima volta la squadra ha sofferto e questo, in fondo, è un bene, un passaggio necessario per crescere ulteriormente. Di facile non c'è nulla, l'hanno capito ieri i ragazzi, senza pagare caro prezzo. Abbiamo sofferto anche noi tifosi davanti alla tv, come ai vecchi tempi. D'altronde da quanto tempo non vivevamo con questa intensità una gara della Nazionale? Pensandoci bene, in fondo è bello così.

Francesco Cucinotta