Trentaquattro donne hanno fatto causa per sfruttamento a Pornhub, il sito di video porno in streaming più popolare al mondo. Questo è successo perchè sarebbero stati caricati senza il loro consenso dei video in cui sono vittime di stupri e altre violenze sessuali. Ma c’è un altro fatto, ancora più grave: 14 di loro sarebbero state minorenni al momento dei fatti. Chi avrebbe messo online i video sarebbero stati i loro fidanzati o aggressori. Le 34 donne, che risiedono non solo negli Stati Uniti, chiedono il risarcimento dei danni subiti.

C’è anche una donna che ha accettato di rendere pubblico il suo nome, si tratta di Serena Fleites. Lei scoprì nel 2014 che un video “sessualmente esplicito” che un suo fidanzato l’aveva costretta a realizzare a 13 anni era finito su Pornhub. È arrivata anche la risposta di MindGeek, che possiede più di un centinaio di siti pornografici (tra cui Pornhub, RedTube, Tube8 e YouPorn) e totalizzerebbe circa 3,5 miliardi di visite al mese, ritiene l’accusa delle 35 donne “del tutto assurda, completamente spericolata e categoricamente falsa”.