News

21 Giugno 2021

Inizia il massacro: in Cina parte il festival di Yulin

Il festival di Yulin è già in corso nonostante i controlli delle autorità sulle vendite di cani e i rischi sanitari collegati ai mercati affollati

Cani bolliti vivi, smembrati e mangiati. Immagini che nessuno vorrebbe vedere. Succede questo al festival di Yulin che ogni anno inizia il 21 giugno in concomitanza con il solstizio d'estate e dura dieci giorni. E si stima che ogni anno sono circa trenta milioni i cani macellati in Oriente, in Corea, Vietnam, Cambogia, Laos, parte dell'India e della Thailandia. Eppure c’è una nuova legge che dovrebbe tutelare i nostri amici a quattro zampe anche in Cina. Mesi fa il ministero nazionale dell'Agricoltura ha ufficialmente classificato i cani come "animali da compagnia" e non più come "cibo". A fine febbraio 2020, inoltre, Pechino aveva introdotto un divieto temporaneo riguardo al commercio e al consumo di carne di animali selvatici, per via delle ipotesi che collegavano l'esplosione della pandemia di Covid all'abitudine locale di mangiare pipistrelli e altre specie non domestiche.

 

 

Ma questo non è bastato, e neanche la pandemia ha bloccato la macabra manifestazione culinaria dedicata alla carne di cane. Non mancano, ancora una volta, gli appelli di associazioni e gente comune per chiedere alle autorità cinesi di cancellare quella che si preannuncia come un'altra strage annunciata. Tra le altre, in prima fila c’è sempre anche Action Project Animal che solo la scorsa notte è riuscita a strappare dagli orrori del Festival infernale 13 cani. “Erano allo stremo, senza acqua né cibo da settimane; la maggior parte di loro è gravemente ammalata”, dice il rappresentante Davide Acito, “avranno bisogno tutti di cure urgenti, intensive e continuate”. E in concomitanza con l’inizio del festival oggi l’associazione si è data appuntamento per un flash mob di protesta alle 15 in via Bruxelles 56 a Roma. Gli attivisti stanno intanto monitorando il mercato cinese dal mese di aprile