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25 Maggio 2021

Una nuova app salva i dialetti in via d'estinzione

Uno strumento digitale per preservare le lingue indigene che rischiano di scomparire

Uno strumento digitale per preservare le lingue indigene che rischiano di scomparire. Si chiama Woolaroo ed è una piattaforma open source raggiungibile sia dall’app Arts & Culture di Google (per iOS e Android), sia direttamente sul web.

È sufficiente inquadrare con la fotocamera un oggetto per avere la traduzione e la pronuncia corretta in una delle lingue o dei dialetti supportati. Attualmente le lingue a rischio estinzione che Woolaroo si propone di preservare dall’oblio sono 10: yugambeh, idioma aborigeno degli Stati australiani del Queensland e del Nuovo Galles del Sud; berbero, parlato nell’Africa mediterranea, principalmente in Marocco e in Algeria; maori, lingua dell’omonimo gruppo indigeno polinesiano, nawat, derivante dall’azteco e oggi diffuso principalmente a El Salvador; yang zhuang della regione cinese del Guangxi; creolo francese della Louisiana; rapanui dell’Isola di Pasqua; yiddish, utilizzato dagli ebrei aschenaziti dell’Europa Centrale e Orientale. Infine, due lingue parlate nella nostra penisola: il dialetto siciliano e il greco-calabro, ancora diffuso in alcuni paesi della Calabria meridionale. Per inserirle nel database Google ha collaborato con la Cademia Siciliana e con l’Associazione Ellenofona Jalò tu Vua.

In attesa di inserire altri idiomi nella piattaforma, è possibile per chi conosce le lingue supportate implementare il vocabolario esistente, aggiungendo o modificando parole e pronunce.

Secondo l’Atlante delle lingue del mondo in pericolo a cura dell’Unesco, il 43% delle oltre 6 mila lingue parlate nel mondo sarebbe a rischio di sparire per sempre. Wolaroo va controcorrente: attraverso uno strumento di apprendimento automatico interattivo punta a salvaguardare la lingua, l’identità e il patrimonio culturale di un popolo