All'insegna della continuità. L'aveva detto Leonardo Semplici alla vigilia del match di Napoli: dopo le tre vittorie, il Cagliari era a caccia di un'altra prestazione di livello, possibilmente condita da qualche punto. E così è stato, la continuità auspicata si è vista eccome, per fortuna. Meglio di così non poteva andare, anche perché il gol dell'1-1 è arrivato al quarto minuto di recupero, quando sembravano sfumare le speranze dei rossoblù.
A fissare il punteggio sull'1-1 è stato il migliore in campo: Naithan Nandez, che lanciato alla perfezione da Duncan si è inserito alle spalle del difensore partenopeo per piazzare la zampata vincente a pochi passi da Meret. Pareggio giusto per quanto visto in campo, perché la truppa di Semplici, pur con tutti i suoi limiti, ha messo in campo uno spirito che avremmo voluto vedere in tutto il campionato.
L'avvio è stato sorprendente soprattutto per le scelte del tecnico: Cragno subito in campo, Joao in panchina pensando al Benevento e Radja come unico rifinitore alle spalle di Pavoletti. L'obiettivo era quello di contenere gli azzurri, chiudere tutti gli spazi e provare ad agire di rimessa. Peccato che dopo 13 minuti la solita mezza dormita della difesa cagliaritana ha spalancato le porte al vantaggio napoletano, con Osimhen bravo a eludere la marcatura di Godin e a battere Cragno.
Meno male che questo Cagliari è lontano parente di quello di qualche mese fa e la squadra ha saputo reagire già dal primo tempo, creando almeno due clamorose occasioni con Zappa, che ha colpito il palo, e con Pavoletti che di testa ha impegnato seriamente Meret. Buono l'atteggiamento, col risultato che è rimasto in bilico per tutti i novanta minuti, anche se nella ripresa il Napoli ha premuto sull'acceleratore: la traversa di Demme dalla distanza, la paratona di Cragno su Zielinski e il solito Osimhen che ha sfiorato il raddoppio.
Anzi, a dire il vero il centravanti di Gattuso il gol l'aveva trovato, ma Fabbri ha annullato per un fallo del nigeriano su Godin, che onestamente ci è sembrato piuttosto veniale. Scampato il pericolo e con la fortuna dalla propria (ogni tanto serve anche quella), Semplici ha aumentato il peso dell'attacco, inserendo prima Simeone, poi Cerri, che hanno permesso alla squadra di guadagnare metri.
I rossoblù hanno creato tanto (il colpo di testa di poco a lato di Lyko, la girata di Pavoletti con la risposta miracolosa di Meret) e da questo punto di vista il pareggio è meritato. Una nuova iniezione di fiducia era quello che ci voleva per cominciare al meglio la settimana che condurrà allo scontro salvezza contro il Benevento. E i sardi ci arriveranno con un punto in più rispetto alla squadra di Inzaghi. Mica bazzecole di questi tempi.
Francesco Cucinotta