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21 Aprile 2021

Damiano dei Måneskin: “Uno stupro è sempre uno stupro, anche se la denuncia arriva dopo otto giorni”

Il cantante dei Måneskin interviene sulla vicenda che ha coinvolto il figlio di Beppe Grillo

Solo due giorni fa Beppe Grillo ha pubblicato un video per difendere il figlio Ciro, 20 anni. Il ragazzo è indagato insieme ad altre tre persone dalla procura di Tempio Pausania per violenza sessuale di gruppo nei confronti di una coetanea conosciuta in vacanza. Da quel giorno sui social non si parla d’altro. Prendono posizione più o meno con riferimenti ai fatti presumibilmente accaduti, diversi esponenti della politica della Regione Sardegna, semplici cittadini, o ancora vip. È il caso di Damiano dei Maneskin, che non fa nomi sul suo post pubblicato su Instagram, ma il riferimento è alla vicenda che ha travolto la famiglia Grillo. Non sono il pubblico ministero e non sta a me giudicare l’innocenza o la colpevolezza», spiega il cantante, «Ma voglio parlare alle persone che avvalorano la tesi secondo la quale se uno stupro viene denunciato dopo otto giorni, allora non è uno stupro. Non è così». «Ci sono persone, soprattutto donne», scrive ancora il frontman, «che si rendono conto molto tempo dopo e trovano il coraggio di denunciare molto tempo dopo».

«Siamo abituati a pensare che alcune cose siano legittime quando in realtà non lo sono, c’è un problema di fondo di educazione», aggiunge ancora Damiano, «Vi prego di informarvi e di astenervi da dichiarazioni tanto disumane. Almeno i miei follower, ecco». «Una persona che viene stuprata la mattina, al pomeriggio va in kitesurf e dopo otto giorni fa la denuncia…Vi è sembrato strano. Lo è», è la frase che pronuncia Grillo, a cui fa riferimento anche Damiano. «Dichiarazioni disumane», fa sapere il frontman dei Maneskin. E non si può non essere d’accordo.