Da lunedì 12 aprile la Sardegna entra in zona rossa e ci resterà per almeno due settimane. L’indice rt dell’Isola, unica Regione in Italia a passare in zona rossa, è schizzato all’1.54 (la soglia limite per passare in una fascia che impone restrizioni più severe è 1.25).
Nuove regole per tutti i sardi dunque, anche se 16 comuni della Sardegna le stavano già rispettando essendo entrate in zona rossa da diverse settimane.
Ecco cosa si potrà fare:
Gli spostamenti saranno consentiti soltanto per motivi di lavoro, salute o necessità, non è concesso andare a far visita a parenti e amici.
E' sempre possibile svolgere attività motoria, ma solo in prossimità della propria abitazione.
L'attività sportiva si può invece svolgere in forma individuale e all'aperto.
Vietati gli sport di contatto, a tennis si può giocare solo se si possiede la tessera agonistica.
Scuole in presenza fino alla prima media, gli studenti più grandi faranno didattica a distanza.
Chiudono i negozi: barbieri, parrucchieri, centri estetici, negozi d'abbigliamento e calzature, gioiellerie.
Restano aperti quelli che vendono generi alimentari, tabacchi, edicole, farmacie e parafarmacie, lavanderie, ottici, profumerie, cartolerie, negozi di intimo e biancheria per la casa, ferramenta, negozi per bambini.
Nei mercati può proseguire l'attività solo chi vende generi alimentari.
Centri commerciali chiusi nei festivi e prefestivi, ma restano aperti al loro interno, tabacchini, edicole, farmacie, parafarmacie e supermercati.
Le altre regole sono valide anche per la zona arancione in cui la Sardegna si troverà fino a domani, domenica 11 aprile.
Vietato uscire di casa dalle 22 alle 5 se non per motivi di lavoro, necessità o salute.
Bar e ristoranti chiusi, possibile l'asporto fino alle 18 e il domicilio fino alle 22. Vietati gli spostamenti tra Regioni.
La mobilità è consentita per i soliti motivi di lavoro, salute e necessità, ma anche per il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
Sarà sempre possibile raggiungere le seconde case, a meno di ordinanze locali più restrittive.
Ma solo per coloro che possiedono una proprietà o contratto d’affitto antecedente al 14 gennaio 2021.
La casa di destinazione inoltre non deve essere abitata da persone non appartenenti al nucleo familiare convivente con l’avente titolo, e vi si può recare unicamente tale nucleo.
@Redazione Sintony News