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8 Aprile 2021

Stress da Covid, ad esserne colpiti 8 italiani su 10

Lo stress da Covid colpisce 8 italiani su 10, dagli esperti i rimedi per combattere la stanchezza psico fisica

Homeworking, vita sedentaria, convivenza forzata, incertezze sul futuro possono generare paure, incertezze, stati di ansia.

Dopo un anno dall’inizio della pandemia, sempre più persone sono alla ricerca di soluzioni per affrontare le problematiche e migliorare la propria condizione psicofisica. Dagli esperti le regole del Pure Thinking per ritrovare il benessere. 

Senso di precarietà, incertezza del futuro, paura per sé e per i propri cari, lontananza dagli affetti, ma anche la semplice privazione della libertà di compiere alcune azioni semplici e quotidiane. Per oltre 8 italiani su 10 (82%) gli ultimi 12 mesi sono stati all’insegna del cosiddetto “stress da Covid”. A un anno dalla pandemia, la voglia di riscatto e di riappropriarsi del proprio equilibrio psicofisico è diventata una priorità per il 59% degli italiani. Da psicologi e nutrizionisti arrivano i consigli su come combattere ansia e stress e ritrovare così il benessere perduto. 

E’ quanto emerge da un’indagine di Pure Encapsulation condotta con metodologia Woa (Web Opinion Analysis) su circa 900 italiani, attraverso un monitoraggio dei principali social network, blog, forum e community dedicate, per individuare e analizzare, mediante un’analisi di opinioni, pareri ed esperienze, come sia cambiata la vita di tutti i giorni dopo un anno di isolamento e quarantena forzata dovuti all’emergenza Coronavirus, e su un pool di circa 30 esperti per individuare possibili soluzioni per affrontare al meglio lo stress da Covid

Il periodo che stiamo ancora passando mette a dura prova la nostra resilienza, ovvero la capacità di adattarsi a un evento mantenendo lo stato di salute – afferma la Dott.ssa Monica Bossi, Medico Chirurgo Specialista in Medicina Interna ed esperta di Nutraceutica – Bisogna ricordarsi che la risposta dello stress è già una perdita di equilibrio, con sfumature diverse a seconda della costituzione individuale. Il riconoscimento precoce dei segni di sovraccarico e perdita della gestione del nostro controllo è il primo passo per evitare la malattia (fisica o mentale)” 

A causa della pandemia, negli ultimi 12 mesi le vite e le abitudini di milioni di persone sono mutate notevolmente. In cosa è consistito questo cambiamento? Secondo gli italiani a cambiare sono stati soprattutto il modo di relazionarsi con gli altri (61%), la routine lavorativa (55%) e l’equilibrio tra vita privata e impegni lavorativi/pubblici (51%). La pandemia ha inoltre implicato un cambio di prospettiva (44%), ovvero il giudicare le cose sotto un altro punto di vista. Cosa ha insegnato questo lungo periodo? Principalmente la pandemia da Covid ha comportato una maggiore attenzione per la propria salute (58%), la rivalutazione di alcune azioni quotidiane (52%) che un tempo si davano per scontato e che oggi hanno un’importanza diversa, e un diverso rapporto con la tecnologia (45%), diventata indispensabile per mantenere relazioni a distanza e portare avanti attività di formazione e lavoro.  

Cosa preoccupa maggiormente gli italiani oggi? A turbare pensieri e stati d’animo sono il senso di precarietà e incertezza del futuro (63%), la paura per le condizioni di salute personali e per i propri cari (56%), la lontananza dagli affetti e dai parenti che vivono in un’altra città o regione (52%), le restrizioni e il vedersi privati di alcune azioni quotidiane (46%). Cosa provoca tutto ciò? Gli stati d’animo più comuni sono stress (82%), cattivo umore (78%), depressione (72%), insonnia (65%), ansia (59%), mal di testa (56%), panico (51%), conflitti interpersonali (45%), diffidenza verso gli altri (39%). Oltre un italiano su 3 (35%) ha ammesso di soffrire addirittura di disturbi fisici. Inoltre, il tempo trascorso a casa durante il lockdown ha influenzato in maniera diversa la gestione dello stress tra maschi e femmine: a risentirne sono più le donne, le cui problematiche legate all’adattamento sembrano essere più rilevanti rispetto agli uomini. 

Un aumento di stati di ansia e stress che è confermata anche da recenti studi internazionali. Un’indagine della Boston University sulla popolazione USA ha dimostrato che la percentuale di depressi è aumentata di oltre tre volte dal pre-pandemia, da 8,5% a 27,8%. Come reagiscono gli italiani a tali difficoltà? A distanza di 12 mesi dall’inizio della pandemia in molti hanno preso consapevolezza della situazione: seppur ci sia ancora chi dimostra passività e un atteggiamento rinunciatario (41%), la maggioranza è motivata a reagire e a trovare soluzioni (59%) per affrontare e superare le difficoltà dovute al momento.  

Cosa consigliano gli esperti per reagire e combattere lo stress quotidiano? Tra i primi consigli emerge l’importanza di condividere le proprie emozioni e preoccupazioni (69%): non lasciare dentro le proprie paure e connettersi con gli altri è utile per evitare condizioni di isolamento e aumentare quindi il rischio di incorrere ad una condizione depressiva. Un altro importante consiglio riguarda lo scegliere un’alimentazione sana ed eseguire esercizi di rilassamento (57%), facendo anche attenzione a rispettare il corretto ciclo sonno-veglia.  

“Le strategie di intervento posso essere applicate in diversi ambiti – prosegue la Dott.ssa Monica Bossi – Dal punto di vista psicologico, c’è bisogno di un’accettazione consapevole e serena a cui fa seguito una reazione e l’evitare domande a cui non possiamo per il momento rispondere. Per ciò che riguarda la sfera alimentare, occorre eliminare di alimenti che favoriscono la nostra fragilità psicologica (resilienza dello stress) e lo stato infiammatorio che condiziona la scelta alimentare in modo vizioso come zuccheri semplici, degli alimenti salati e preconfezionati. È preferibile invece preparare con amore e partecipazione cibi semplici preferendo i cereali in chicco, e proteine anche vegetali. L'uso degli "integratori" di comprovata sicurezza ed efficacia trova un razionale nel rappresentare essi stessi strumenti di salute, perché costituiti da elementi fitoterapici in grado di farci adattare al momento di sovraccarico senza condizionare il comportamento o creare dipendenza (i cosiddetti adattogeni), o da vitamine scientificamente provate essere i mattoncini (neuro trasmettitori) dell’umore, della resistenza allo stress e del sostentamento di assi ormonali come quello tiroideo. Non dimentichiamoci, infine, l’importanza dell’attività motoria attraverso semplici esercizi all’aria aperta che favoriscono la produzione di ormoni della serenità (endorfine e altri) che ci fanno stare bene a prescindere dai problemi contingenti.” 

Buona parte di esperti e nutrizionisti consiglia in particolare l’utilizzo di integratori alimentari a base di vitamine e minerali, capaci di reintegrare in maniera naturale nell’organismo tutti quei nutrienti che si perdono durante la giornata. Altri consigli riguardano il mantenere una continuità con la routine delle proprie abitudini nel rispetto delle regole sanitarie (51%), il ritagliarsi uno spazio personale in cui è possibile leggere, ascoltare musica o dedicarsi ad un hobby rilassante (46%) e l’utilizzare strumenti social per scongiurare vissuti di solitudine e isolamento (41%).