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4 Aprile 2021

Cagliari Calcio: senza "garra" sarà zona rossa non solo a Pasqua

Alla Sardegna Arena vince il Verona per 2-0: è la terza sconfitta consecutiva per i rossoblù e il discorso salvezza diventa sempre più complicato, anche considerando che domenica prossima è in programma la sfida di San Siro contro l'Inter

Se partiamo dal presupposto che di fronte c'erano due squadre diverse, perché il Verona è un gruppo con un'organizzazione e un'idea di calcio ben definite, mentre il Cagliari, purtroppo, resta ancora un'accozzaglia di giocatori, di qualità per certi versi, ma lontani dal poter essere definiti "squadra", allora si può essere d'accordo con Leonardo Semplici, che dopo la gara di ieri si è detto soddisfatto della prestazione dei suoi. 

Commentare una gara il giorno dopo consente di valutare a mente fredda tante cose. Effettivamente il Cagliari se l'è giocata quasi alla pari con i gialloblù, nel senso che gli uomini di Juric, forti di quell'organizzazione di cui parlavamo, hanno fatto la gara, ma i rossoblù non hanno rinunciato a giocarsela. Joao Pedro e Lykogiannis nel primo tempo hanno avuto occasioni importanti, e dopo il gol di Barak a inizio ripresa, è stato il Cagliari a creare maggiori grattacapi dalle parti di Silvestri: due volte con Cerri, una volta con Simeone che in spaccata ha colpito il palo, un'altra volta con Marin che ha calciato a fil di palo. 

Quello che è mancato, però, è lo spirito battagliero che una squadra in cerca di punti salvezza deve mettere in campo dal primo minuto fino all'ultimo istante di gioco, e magari pure nel tunnel degli spogliatoi a partita finita. Già all'intervallo sembrava che fosse il Verona la squadra con più motivazioni, quella con l'acqua alla gola. Ebbene, senza quella "garra" non si va lontano, anche se la zona salvezza è ancora là a una manciata di punti. 

Ribaltando il presupposto di quanto scritto inizialmente, non si può essere soddisfatti della prestazione di ieri. Che Semplici rifletta su questa partita nei prossimi giorni, che come noi lo faccia a mente fredda, per lavorare sugli errori (il gol dell'1-0 è da polli, in Serie A non puoi far calciare un avversario dal limite con quella facilità), per inculcare al gruppo quello spirito guerriero e quello sguardo infuocato che devi avere per conquistare un traguardo difficile come la salvezza. A cominciare da domenica prossima, anche se l'avversario, la capolista Inter, è il peggiore che potesse capitare al Cagliari in questo momento. 

Sarà una Pasqua triste per i tifosi del Cagliari, ma lo sarà non tanto per le tre sconfitte consecutive, quanto perché ancora non si vede una squadra pronta a sacrificarsi e a dare tutto. Con nove turni ancora da giocare, confidiamo che il Cagliari ritrovi la propria identità, anche se la salvezza, di questo passo, sembra sempre più un miraggio.

Francesco Cucinotta