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19 Marzo 2021

L’era dello stalkerware

Secondo il rapporto Kaspersky 2020, sono ben 53.870 gli utenti livello globale ad essere stati colpiti da software che permettono di spiare

Il recente rapporto stilato e reso pubblico da Kaspersky – società leader mondiale nella tecnologia per la sicurezza informatica –  “The State of Stalkerware 2020”, ha rivelato che nel corso degli ultimi 12 mesi gli utenti colpiti da applicazioni stalkerware (trattasi del fenomeno delle applicazioni per smartphone, installate da terzi all’insaputa del possessore, che sono in grado di spiare, letteralmente), sono state ben 53.870 in tutto il mondo: solo il 20% in meno rispetto all’anno precedente, prima della pandemia e delle restrizioni ad essa collegate; l’Italia, non fa piacere dirlo, è 8^ nella classifica mondiale e, ancor peggio, 2^ in quella dei paesi europei che registrano più casi di stalkerware.

Le istruzioni, oltreché le raccomandazioni di Kasperky, per verificare la presenza di stalkerware sul dispositivo, sono chiare: è necessario, innanzitutto, controllare le autorizzazioni concesse alle app installate, anche perché le applicazioni stalkerware possono nasconderso dietro falsi nomi ed avere accesso a messaggi, chiamate, posizioni ed altri dati strettamente personali.

Bisogna, poi, disinstallare tutte quelle applicazioni non vengono utilizzate più e, passaggio molto importante, non si può non controllare le impostazioni di download da “fonti sconosciute” sui dispositivi Android: qualora questa funzione fosse abilitata, allora, qualcuno potrebbe aver installato l’applicazione a nostra insaputa.

Nel caso in cui scoprissimo un’applicazione stalkerware nel nostro smartphone, la prima reazione sarebbe sicuramente quella di rimuoverla: non c’è cosa più sbagliata.

Colui, o colei, che ha scaricato a nostra insaputa l’applicazione potrebbe, certamente, accorgersi della sua rimozione: e qualora si tratti di una persona violenta, questo potrebbe diventare un rischio per la sicurezza.

Il consiglio di Ilaria Scaccabarozzi, avvocatessa impegnata da decenni nel contrasto alla violenza contro le donne e la violenza domestica, è quello di non cancellare l’applicazione: “se e quando si scopre una cosa del genere, non cancellare ma andare da un legale, dalle Forze dell’Ordine o rivolgersi ad un centro antiviolenza: insomma, non muoversi da sole ma con l’aiuto di qualcuno. E’ importante mantenere traccia di quanto sta accadendo e, con l’aiuto di personale specializzato, attivare una rete di protezione. Questo è un segnale che non va sottovalutato e che apre le porte a possibili atteggiamenti più violenti: per questo è importante farsi aiutare”.

Il consiglio per chi vuole stare un po’ più tranquillo? Utilizzare un’ottima ed affidabile soluzione di sicurezza informatica: magari installando (ed aggiornando) degli antivirus seri che possano eseguire controlli regolare sul dispositivo e possano, inoltre, proteggere anche dal tipo di minacce causate dalle app stalkerware.

 

@MariazzurraLai