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18 Febbraio 2021

Coltivare basilico, lattuga e altro in mare da oggi è possibile

A Noli Ligure, in provincia di Savona, è stato fondato un orto interamente coltivato in biosfere subacquee in mare.

Nell'estate del 2012, Sergio Gamberini, fondatore dell'azienda di attrezzatura subacquea Ocean Reef Group, si stava godendo una vacanza al mare sulla Riviera italiana. Riposando tra un'immersione e l'altra, si divertiva a passeggiare in riva al mare chiacchierando con gli amici.
Un giorno la conversazione si spostò sull'altra sua passione: il giardinaggio.

Sarebbe possibile, si chiedeva, creare le condizioni di crescita perfette per il basilico, l'erba locale più popolare e ingrediente essenziale per il pesto?
Come la maggior parte delle erbe, il basilico preferisce luoghi protetti e soleggiati con terreni ben drenati e una temperatura costante e stabile

 

Coltivare frutta e verdura sui fondali dei mari, un nuovo metodo che rivoluziona l’agricoltura e il suo approccio tradizionale con il suolo e soprattutto con l’uso dell’acqua.

La coltivazione fuori dal suolo, l’idrocultura, è una tecnica sempre più usata che consiste nel coltivare le piante non nel terreno

 A Noli Ligure, in provincia di Savona, è stato fondato un orto interamente coltivato in biosfere subacquee in mare.

Progettato dall’ingegnere Sergio Gamberini, l’orto sottomarino Nemo consente di coltivare lattuga, basilico e fragole all’interno di cupole ancorate sul fondale marino a circa sei metri di profondità.

Le biosfere trasparenti sono progettate in modo che i raggi solari possano arrivare alle piante che restano comunque isolate dall’acqua salata.

All’interno delle sfere l’evaporazione dell’acqua marina si trasforma, condensandosi, in acqua dolce, consentendo così l’irrigazione alle culture e la giusta climatizzazione, con una umidità controllata e temperatura costante a 25 gradi.

Questo metodo di coltivazione è naturalmente biologico e garantisce alle piante di non essere aggredite da parassiti o intemperie, inoltre la qualità organolettica delle verdura coltivata ha dimostrato essere pari o addirittura superiore alle piante provenienti da coltivazioni tradizionali.

L’idrocultura costa meno e rende di più e per questo si candida per risolvere i problemi idrici che il mondo sta affrontando, rappresentando un notevole risparmio di acqua per l’attività agricola, un minor sfruttamento del suolo e un’opportunità per tutti quei Paesi che dispongono di scarse risorse idriche

Fonte: Nemos Garden