News

14 Febbraio 2021

Un'altra beffa, ma il Cagliari sembra in ripresa

Con un gol al novantesimo di Luis Muriel, l'Atalanta sbanca la Sardegna Arena. Per i rossoblù si allunga a quindici la striscia di partite senza vittoria, ma la prestazione lascia ben sperare

Dopo il gol al 94' di Boga due settimane fa, ieri per il Cagliari è arrivata un'altra doccia fredda. All'Atalanta è bastata una giocata strepitosa di Luis Muriel al novantesimo per avere la meglio di un Cagliari guerriero, che per lunghi tratti della gara ha tenuto testa a un avversario di ben altra caratura. I numeri al momento sono impietosi: quindici partite di campionato senza vittorie e un terz'ultimo posto sempre più in solitaria, con la possibilità, anzi, che il Parma, di scena stasera a Verona, scavalchi addirittura i rossoblù, relegandoli al penultimo posto. Eppure, non tutto è da buttare via. 

Resta la prestazione, amara consolazione, e la conferma che questa squadra sia in effettiva crescita. Se contro Sassuolo e Lazio si era intravisto qualcosa di buono, ieri contro i bergamaschi si è visto un grande Cagliari, specialmente nel primo tempo. Squadra aggressiva, pressing alto per non lasciare alla Dea la libertà di manovra e difesa attentissima a non concedere spazi e giocate agli avversari di maggiore qualità. 

Avvio più che promettente, se si considera anche il quasi autogol dell'atalantino Djimsiti a inizio gara, che nel tentativo di anticipare un avversario ha colpito il palo della propria porta. Ma i segnali positivi sono stati evidenti: i giocatori avevano la rabbia in corpo e si vedeva, Simeone andava a pressare ovunque, Nandez, Nainggolan e Marin, tra anticipi, scivolate e giropalla, si sono fatti preferire ai dirimpettai nerazzurri, ma soprattutto la difesa, trascinata da un Godin che non ha sbagliato nulla, ha annullato gente del calibro di Zapata e Ilicic, con Cragno che non è mai stato chiamato in causa. 

Nella ripresa, dopo un avvio promettente, con Joao Pedro vicino al vantaggio ma chiuso in extremis da Sutalo, alla lunga i rossoblù sono calati. Sono scesi di giro gli uomini di centrocampo, Nainggolan in primis, e la squadra di Gasperini è venuta fuori. I cambi sicuramente hanno fatto la differenza, se si pensa che il tecnico avversario ha mandato in campo gente del calibro di Miranchuk, de Roon, Malinovskyi e soprattutto Muriel, autore della giocata che ha deciso il match. 

Resta l'amaro in bocca per come è maturata questa sconfitta, per il rigore assegnato in pieno recupero al Cagliari e poi revocato dall'arbitro Piccinini dopo aver rivisto le immagini, ma ci appigliamo, ancora una volta, ai segnali positivi. La squadra, tra l'altro, ha ricevuto l'affetto dei propri tifosi, che hanno scortato il pulmann dei rossoblù allo stadio: questo sostegno dia ora ai giocatori la rabbia per tirarsi fuori da questa delicatissima situazione. All'orizzonte la gara di venerdì contro il Torino, poi la trasferta a Crotone. Due scontri diretti che a questo punto è vietato sbagliare. 

Francesco Cucinotta