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10 Febbraio 2021

Britney Spears: dopo l’uscita del documentario, anche le star si mobilitano in sua difesa

Dopo tanti fan, anche amici e colleghi della popstar hanno dato, via social, il loro sostegno al movimento “Free Britney”

Tutti in difesa di Britney Spears. Il motivo? Perché la popstar è fuori dai riflettori da un bel po’ e, a quanto pare, da dodici anni vive sotto la tutela del padre.

Una situazione opprimente denunciata prima dai suoi fan, e poi raccontata nell'atteso documentario Framing Britney Spears, prodotto dal New York Times, che ha creato letteralmente una piccola rivoluzione nel mondo dello spettacolo americano. La stessa Miley Cyrus, ad esempio, durante la sua performance al Super Bowl, ha infatti inviato un messaggio d'affetto alla Spears, interpretando la hit Gimme More. Ma non solo, perché, nelle ultime ore, tante altre celebrity si sono schierate sui social in sua difesa.

Il documentario racconta la vita tormentata della Spears, dall'infanzia in Louisiana al successo improvviso come star del pop. Dagli amori al centro del gossip, al rapporto complicato con la stampa e la crisi che nel 2007 le fece toccare il fondo. Ma soprattutto, in Framing Britney Spears si parla di quel tema controverso e tanto discusso ultimamente: la tutela legale e finanziaria che da anni è in mano al padre Jamie.

A prendere le parti della cantante è stato il movimento Free Britney, per il quale l’ex lolita del pop sarebbe di fatto un ostaggio. Un gruppo di sostenitori che pian piano si sta allargando e che, subito dopo l’uscita del documentario, sta trovando anche l’appoggio di alcune star di Hollywood tra cui Sarah Jessica Parker, l'attrice e cantante Bette Midler e Courtney Love. “Stiamo guardando il documentario 'Framing Britney Spears' e dobbiamo dire che c'è qualcosa di molto strano. Sta succedendo qualcosa di molto sbagliato”, hanno scritto sui propri social i Garbage.

 

 

Il docu è ricco di interviste ad amici e colleghi della star, ma manca il parere della diretta interessata. “Il fatto è che non puoi chiedere a Britney se ha bisogno di aiuto perché il tutore di Britney può limitare le sue visite, può farla controllare dalla sicurezza 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Se chiami l'addetto stampa o il manager di Britney non otterrai un colloquio”, ha spiegato la regista Samantha Stark a “Variety”.

Sembra che il suo Instagram sia l'unico posto in cui puoi effettivamente sentirla parlare. – ha aggiunto la Stark – Non sappiamo cosa le passa per la testa e non parla mai della tutela, quindi capisco perché i fan si chiedono se stia inviando messaggi in codice attraverso i suoi social media”.

 

@Roberto Piras