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3 Febbraio 2021

Chi è Mario Draghi, l'uomo che salvò l'Europa con il suo “Whatever it takes”

Dalla Banca dʼItalia alla Bce: ora Draghi potrebbe accettare il delicato compito di formare un nuovo esecutivo

La crisi di governo sta portando delle forti spaccature. E più passa il tempo, più il Paese rischia di sprofondare ancora. Ma tra le lotte politiche, Mattarella fa spuntare un nome nuovo, quasi mitologico: Mario Draghi. L’ex capo italiano alla Bce, infatti, è pronto a incontrare il presidente della Repubblica che gli conferirà il delicatissimo compito di formare un nuovo esecutivo.

Ma chi è allora Mario Draghi? Ripercorriamo velocemente la sua carriera.

Classe 1947, laurea alla Sapienza e master al Mit di Boston, Draghi è stato direttore generale del Tesoro, con il ministro Ciampi, dove ha gestito la stagione delle privatizzazioni. Dopo una breve parentesi a Goldman Sachs, è poi diventato il governatore della Banca d'Italia, una carica che lo ha catapultato successivamente nella Bce come membro del consiglio.

Ma per tutti, Draghi è l'uomo che ha salvato l'Europa quando, nel 2011, sulla sua candidatura ha ottenuto anche il consenso dei Paesi più attenti ai conti pubblici, Germania compresa. Con il suo quantitative easing, di fatto, Supermario ha cambiato la “cassetta degli attrezzi” della Bce senza snaturarne il ruolo.

Il 26 luglio 2012, invece, alla guida della Bce da un anno, pronunciò una frase iconica, che gli valse un capitolo nei libri di Storia. Parliamo di “Whatever it takes”, ovvero “Qualsiasi sacrificio, qualunque cosa serva” per fermare i mercati e fare da scudo a Paesi in tensione per l'andamento dei tassi sui titoli di Stato. E chissà se anche oggi, questa sua prospettiva “costi quel che costi”, insieme alla sua capacità di mantenere un grande equilibrio, potranno rivelarsi utili alla formazione di un nuovo governo istituzionale.

 

@Roberto Piras