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29 Gennaio 2021

Lavoro domestico in Sardegna. Settore in crescita dal 2012 (+15,5%)

Lavoro domestico in Sardegna. Settore in crescita dal 2012 (+15,5%), in 10 anni raddoppiate le badanti

Netta la prevalenza delle donne (90,8%), e dei lavoratori italiani (81%, caso unico in Italia). Bassa presenza di personale domestico straniero. Valore aggiunto del settore nel 2019: 450 milioni di euro

Nel 2019 i lavoratori domestici regolari in Sardegna erano 47.072, dato in costante aumento dal 2012 (+15,5%).

I dati INPS registrano una prevalenza di badanti (69%) che continuano ad aumentare (più che raddoppiate nell’ultimo decennio), mentre negli ultimi anni le colf sono in costantemente diminuzione.

Nella regione si registrano solo 967 domande di regolarizzazione, dato in linea con la bassa presenza di personale domestico straniero. La componente italiana, infatti, è fortemente maggioritaria (81%, caso unico in Italia) ed è netta la prevalenza delle donne (90,8%); l’età media è 46,9 anni. L’incidenza degli italiani è maggiore nelle famiglie che non richiedono la convivenza (84%).

Sono alcuni dei principali dati che fotografano il settore, raccolti ed elaborati nel Rapporto annuale 2020 sul lavoro domestico, realizzato dall’Osservatorio nazionale DOMINA, con la collaborazione della Fondazione Leone Moressa di Mestre.

Spesa delle famiglie e impatto economico. Complessivamente, nel 2019, le famiglie della Regione hanno speso 271 milioni di euro per la retribuzione dei lavoratori domestici; la cifra comprende stipendio, contributi e TFR. Il valore aggiunto vale circa 450 milioni di euro.

Distribuzione territoriale e incentivi. A livello provinciale, la distribuzione è piuttosto polarizzata su Cagliari, dove si concentrano il 52,6% delle colf e il 47,7% delle badanti. Da segnalare un’incidenza di badanti nettamente superiore alle altre regioni, con una media di 28,6 ogni cento anziani. La Regione Sardegna ha introdotto il programma “Ritornare a casa” per persone gravemente non autosufficienti e il programma “Interventi a favore di persone in condizioni di disabilità gravissima”.

Prospettive demografiche. Le prospettive demografiche rivelano che nel 2050 in Toscana vivranno 110mila anziani in più (ultra-ottantenni) e 55mila bambini in meno (0-14 anni), valori che suggeriscono una crescita potenziale del numero di badanti. la componente anziana sarà quasi il doppio di quella infantile (16,7% della popolazione contro 9,1%), con evidenti ripercussioni socio-economiche.

 

 

Rapporto annuale: https://www.osservatoriolavorodomestico.it/rapporto-annuale-lavoro-domestico-2020

Schede regionali: https://www.osservatoriolavorodomestico.it/prova-regionale