Mark Zuckerberg, CEO di Facebook, ha annunciato che la piattaforma non suggerirà più agli utenti gruppi a tema politico. La decisione arriva a neanche un mese dalla sospensione dell’account dell’ex presidente Usa Donald Trump, dopo l’assalto dei suoi sostenitori a Capitol Hill il 6 Gennaio.
«Abbiamo smesso di raccomandare gruppi militanti o politici negli Stati Uniti con l’avvicinarsi delle elezioni, e ora intendiamo estendere questa regola a tutti», ha affermato durante una teleconferenza, aggiungendo che il gigante dei social ridurrà anche la visibilità dei contenuti politici sulla bacheca degli utenti. Questo, al fine di scoraggiare conversazioni divisive.
Non è un ban assoluto, ha spiegato il fondatore del colosso social: «sarà sempre possibile partecipare a discussioni e gruppi politici, per chi lo desidera», ha detto. Ma la Facebook Community, a suo dire, avrebbe fatto capire che «le persone non vogliono che la politica e le discussioni abbiano la precedenza sulle altre».
Il gruppo californiano ha realizzato quasi 86 miliardi di dollari di vendite durante l’anno e ha generato più di 29 miliardi di dollari di profitti, in crescita del 58% nonostante la pandemia.