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26 Gennaio 2021

Sanremo 2021, la Rai cerca urgentemente coppie di figuranti. Ma è subito polemica

Il festival si farà con un pubblico ridotto causa Covid. 380 persone in platea, galleria chiusa. Intanto, è partita una petizione web di protesta
Fonte @ilfattoquotidiano

Mentre Sanremo è sempre più vicino, la Rai è alla ricerca, con urgenza, di coppie di figuranti conviventi, disponibili ad assistere alle cinque serate programmate al Teatro Ariston.

Una notizia che sembrerebbe confermare l’intenzione, già anticipata da Amadeus nei giorni scorsi, di procedere, dal 2 al 6 marzo, con un Festival caratterizzato da un pubblico ridotto e composto, appunto, da figuranti.

In un avviso, riportato dall’Ansa in merito, si legge: “È fondamentale avere il requisito di convivente, che permetterà di occupare due poltrone ravvicinate, distanziate dalle altre almeno di un metro. Sarà richiesta un’autodichiarazione di convivenza e inoltre sarà richiesto un tampone (rimborsato da Rai) nei giorni precedenti la prima convocazione”.

Amadeus, presentatore e direttore artistico dello show, aveva già accennato ad una soluzione di quel tipo: “Sì, pensiamo a figure contrattualizzate che sono parte integrante dello spettacolo nel rispetto del Dpcm. Con le giuste distanze possiamo arrivare a 380 persone in platea, mentre la galleria sarà ovviamente chiusaha dichiarato al Corriere. “Dobbiamo offrire al pubblico a casa e agli artisti che sono sul palco la possibilità di avere uno spettacolo vero. Chi dice che il pubblico non serve fa un altro mestiere. Io non mi metto a sindacare di protocolli sanitari e mi affido al giudizio di tecnici ed esperti. Su come si fa uno spettacolo invece penso di avere l’esperienza per sapere come si realizza uno show così importante”.

Non mancano però le immediate polemiche in rete. Su Twitter soprattutto, c’è chi insorge perché al Festival viene data la possibilità di procedere, mentre cinema, teatri e concerti sono fermi da mesi. In questo senso, su Change.org è partita una petizione che ha superato le 20mila firme nelle prime 48 ore. Lanciata da Claudio Bellumore, giovane direttore di coro e musicista, ha come obiettivo quello di dire no ai figuranti al posto del pubblico, in nome dell’equo trattamento fra tutti i teatri. Il documento della petizione recita così: “Cosa cambia tra i figuranti e il pubblico? Non si tratta sempre di persone sedute in platea che assistono allo spettacolo? Ne differisce solo il nome, un ottimo escamotage legale che offende tutti gli italiani che non possono lavorare nei teatri e quelli che da mesi non possono godere dell’Arte”, definendo inaccettabile lo svolgimento del Festival a queste condizioni.

 

@Roberto Piras