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26 Gennaio 2021

Crisi di governo, Cdm finito: Conte alle 12 al Quirinale per le dimissioni

Il Consiglio dei ministri si è concluso. Ora il premier è atteso alle 12 al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Intanto Pd, M5S e Leu fanno quadrato attorno a Conte

Ringrazio l'intera squadra di governo, ogni singolo ministro, per ogni giorno di questi mesi insieme”. Sembrano essere queste le parole pronunciate da Conte durante il Cdm appena conclusosi. Parole che anticipano quelle che saranno le dimissioni ufficiali dell’attuale premier, attese verso mezzogiorno al Quirinale.

Ecco che, a questo punto, si apre l'ennesima crisi di governo, con Pd, M5S e Leu che ribadiscono la volontà di schierarsi al fianco del primo ministro, mentre Italia Viva resta compatta. Intanto, Forza Italia chiede “unità nazionale o voto”, mentre per Salvini “quel che succede è volgare e disgustoso”. Le consultazioni del capo dello Stato Sergio Mattarella, invece, non cominceranno prima di mercoledì. La maggioranza, comunque, continua a puntare ad un Conte-ter.

L’ex premier Romano Prodi, intervistato da La Repubblica, ha dichiarato: “Siamo di fronte a un'emergenza: il Parlamento e le forze politiche devono subito trovare una soluzione e indicare una strada per il rilancio”. E ancora: L'Italia non può permettersi di perdere altri mesi per una campagna elettorale. Nessuno ce lo perdonerebbe e l'Europa non capirebbe. C'è la necessità assoluta di un governo che prepari un programma nuovo come richiedono l'Europa e la situazione in cui siamo. È difficile trovare un momento più critico di questo, tra pandemia e recessione economica”.

Per Berlusconi, invece, serve “un governo che unisca davvero il Paese. Credo che gli italiani oggi non vogliano una guerra fra i partiti, ma che le forze migliori del Paese si mettano insieme per fare le cose indispensabili per uscire dall’emergenza. Parlo non solo della politica, ma dell’impresa, del lavoro, della cultura, della scienza”. “Non un governo tecnico, – ha proseguito il leader di Forza Italia al Giornale - ma un governo rappresentativo dell’Italia, delle energie migliori del nostro Paese, con un programma chiaro e serio di poche cose da fare e da condividere con l’Europa. Se invece unità nazionale significasse soltanto sommare i voti dell’opposizione a quelli della maggioranza, generando una nuova paralisi, allora non servirebbe a nulla, meglio il voto”.

Nel frattempo, le annunciate dimissioni del presidente Giuseppe Conte hanno fatto il giro del mondo, finendo sui siti dei principali media. Il New York Times ha titolato la notizia così: “Il premier italiano si dimette, aggiungendo caos politico alla pandemia”. Mentre il The Straits Time ci va un pochino più pesante ricordando: “l’Italia ha avuto 66 governi dalla Seconda Guerra Mondiale e gli esecutivi vengono regolarmente demoliti e poi rimessi insieme in tortuosi colloqui dietro le quinte che aprono la strada a rimpasti di governo”.

Insomma, cosa succederà adesso? Lo scopriremo nelle prossime ore.

 

@Roberto Piras